Economia e Welfare

150MILA ANZIANI A RISCHIO DANNI DA SOVRADOSAGGIO PER FARMACI DOPPIONI

Sovradosaggio di farmaci, è emergenza per il rischio della doppia prescrizione di più farmaci appartenenti alla stessa classe, e con le stesse indicazioni: secondo i dati della SICGe – Società Italiana di Cardiologia Geriatrica, il 13%-15% dei pazienti over 75 trattati per ipertensione, iperlipidemia o diabete, in totale circa 150mila anziani, ha sperimentato almeno un episodio di doppia prescrizione, involontaria, di due sostanze identiche consigliate da due medici diversi.

Numeri preoccupanti, che riguardano soprattutto gli anziani: un over 65 su dieci è infatti ricoverato a causa di effetti collaterali e complicanze dovute ad un errato utilizzo di farmaci o a trattamenti medici non corretti; tra i primi 30 farmaci più prescritti, ben 19 interessano l’apparato cardiovascolare (ace-inibitori, sartani, statine, calcio antagonisti e beta-bloccanti).

La categoria degli anziani è quella che consuma più farmaci in assoluto: passati gli 80 anni, quasi il 40% degli anziani soffre contemporaneamente di tre o più disturbi. Questo porta ad un conseguente aumento dell’assunzione cronica di farmaci; il 60% dei farmaci sono assunti dagli over 65 anni.

Quasi un milione e mezzo gli anziani a cui sono prescritti 10 o più farmaci; un paziente  con età compresa tra i 65 e i 74 anni consuma ogni giorno in media 2,8 dosi unitarie di medicinali, che diventano 4,1 superati  i 74 anni; tra i 75 e gli 84, il 55% dei pazienti sono trattati con 5-9 farmaci e il 14% con 10 o più farmaci. Un ricovero su dieci dovuto al sovradosaggio di farmaci.

Il numero delle interazioni tra farmaci cresce con una progressione matematica: l’assunzione di 3 medicine porta la probabilità di interazioni a 3, ma già con sei farmaci le interazioni possibili salgono fino a 15, e con dieci farmaci addirittura a 45.

Sono questi i dati che emergono dal 5° Seminario Nazionale di SICGe, la Società Italiana di Cardiologia Geriatrica, che vede riuniti i più illustri cardiologi e geriatri per un confronto sullo stato dell’arte dell’assistenza agli anziani con patologie cardiovascolari. «Siamo di fronte a un’emergenza molto seria – dichiara Alessandro Boccanelli, Presidente SICGe – in Italia, gli ultra65enni sono oltre il 21% della popolazione totale, e sono destinati a superare il 33% entro 20 anni. Le malattie cardiovascolari sono responsabili dell’80% delle morti nella popolazione tra i 65 e i 75 anni e del 60% di quelle dai 75 anni in su; circa la metà dei decessi in Italia avviene tra i 65 e gli 84 anni (157.847 uomini e 124.258 donne nel 2014), principalmente per malattie ischemiche e cerebrovascolari. La duplicazione terapeutica, con casi frequenti di assunzione di farmaci della stessa classe, nasce da problemi di comunicazione tra medico e paziente e tra più medici che seguono lo stesso paziente. La scarsa aderenza terapeutica invece è da tempo riconosciuta come un ostacolo sostanziale per raggiungere i risultati migliori; negli Stati Uniti, per esempio, è stato stimato che circa la metà dei pazienti non aderiscono al regime terapeutico prescritto. E poi: spesso il paziente sceglie i farmaci, con una modalità casuale del tipo “questo sì e questo no”, magari per il colore e la dimensione della confezione, e gli integratori dai nomi accattivanti spesso comportano la rinuncia a farmaci salvavita per eccesso di medicine da assumere. Il problema principale, per il paziente l’anziano, è la complessità, per cui, se manca una visione d’insieme, rischia di vedersi prescrivere da cinque specialisti cinque farmaci ciascuno, che spesso confliggono tra loro. La soluzione? Ci vuole un cambio di marcia, anche culturale: dobbiamo assistere e informare i cittadini, ma anche formare correttamente la classe medica, che deve essere adeguatamente preparata per affrontare queste sfide».

Simonetta De Chiara Ruffo

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