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Abandonalism: la nuova passione per luoghi e oggetti abbandonati

Castelli abbandonati, treni dismessi, teatri invasi dalle erbacce, ex fabbriche. Perché le rovine ci piacciono così tanto?

Teatri invasi da erbacce che si trasformano in set per sfilate, ex fabbriche e città fantasma come mete turistiche, lamiere corrose che ispirano i designer, infatti secondo Vanity Fair “la passione per luoghi e oggetti abbandonati sta diventando un vero e proprio trend coinvolgendo design e turismo”.

È quanto emerge da uno studio condotto da Espresso Communication per Galleria Battilossi su oltre 30 testate internazionali dedicate a lifestyle e tendenze nei campi della moda, del food, dell’arredamento e dell’arte. Un trend al quale si ispirano anche designer come Maurizio Battilossi nella sua galleria: «Alla base del mio lavoro c’è l’idea che la sublime raffinatezza non stia soltanto nella perfezione, ma che possa essere trovata anche in oggetti semplici che mostrano i segni del tempo, come una lamiera corrosa».

Dalla visita ad una fabbrica abbandonata alle vacanze alla scoperta di Chernobyl, la passione per i luoghi in rovina colpisce anche il popolo dei social come l’account Instagram Beautiful Abandoned Places, che ritrae meravigliosi luoghi abbandonati, seguito da ben 1,6 milioni follower. Secondo Sonia Paone, docente di sociologia urbana all’Università di Pisa: «Le rovine hanno sempre avuto un fascino perché alludono alla transitorietà dell’opera umana, all’inesorabile trascorrere del tempo, alla caducità delle cose. Oggi la tragicità cosmica di una natura che potrebbe riprendere il sopravvento fa sì che le rovine del tempo presente siano fonte di ispirazione».

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