Cultura

AL GIFFONI “CAMMINANDO NEL CIELO”, IL FILM CHE ABBATTE LE BARRIERE SOCIALI

“Cogliete l’attimo ragazzi, rendete straordinaria la vostra vita” recitava così Robin Williams nel film “L’attimo fuggente” (premio oscar per la miglior sceneggiatura originale nel 1989) di Peter Weir. Ed è la locuzione oraziana ad essere il tema trainante la 45esima edizione del Giffoni Film Festival, la rassegna del cinema per ragazzi considerata come la più “necessaria” per il grande regista francese François Truffaut, probabilmente proprio perché rivolta alla creatività giovanile.

Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno, sarà quindi ancora una volta palcoscenico di cinema e non solo: oltre ai 156 film presentati, di cui 98 in concorso, ci saranno anche eventi musicali, laboratori e spettacoli, teatro per bambini, artisti di strada, e molto altro, tra cui la bella maratona dedicata proprio all’attore statunitense scomparso lo scorso 11 agosto. Sarà il film prima citato ad aprire le danze oggi, 16 luglio, nella sala Lumiere, alle 14.30. Seguiranno: “Hook Capitan Uncino” di Spielberg,  “Jumanji” di Johnston, “Will Hunting – genio ribelle” di Gus Van Sant, “L’uomo bicentenario” di Chris Columbus.

set_disabili_BaronissiIl festival si aprirà, invece, domani, 17 luglio, e proseguirà fino al 26 luglio quando verrà presentato in anteprima, alla presenza del cast e del regista, alle ore 19:00,  presso la sala Alberto Sordi di Giffoni Valle Piana, il nuovo film del regista Angelo AntonucciCamminando nel cielo” con Vincenzo Soriano che veste i panni di un padre catapultato in una dimensione educativa più difficile del previsto, quella di confrontarsi con le necessità, le paure, i pregiudizi, il malessere che accompagna un figlio costretto, per colpa di un incidente stradale in motorino, a vivere sulla sedia a rotelle. Con Sandra Milo ad interpretare la zia brillante e comprensiva, con Antonella Ponziani come madre,  Mario Porfito nel ruolo della preside, Marina Occhiena (ex appartenente al gruppo dei Ricchi e poveri), Francesca Antonaci, Aline Pilato e lo stesso regista Angelo Antonucci nel ruolo dell’amico del protagonista, Andrea.  Accanto a loro un gruppo di giovani più o meno esordienti tra cui il protagonista Luca Mordenti e la professoressa che non può mancare, Deborah Rinaldi a interpretare la figura dell’ascolto sensibile, del coraggio.

camminando-nel-cielo.5_fGirato tra Baronissi, il convitto G. Bruno a Maddaloni, Capaccio, Paestum e Caserta, questo film non solo rientra perfettamente nell’atmosfera del carpe diem, dell’essere artefici del nostro presente, attingendo tra l’altro a una dimensione molto cara allo stesso Robin Williams, quella della scuola, dell’insegnamento, ma fa soprattutto leva su un riuscire a superare le differenze, anche quelle più terribili, trovando la propria dimensione, fosse anche nel cielo “camminato” grazie a un deltaplano.

Come redazione di Linkabile abbiamo avuto modo di parlarne con l’attore napoletano Vincenzo Soriano da sempre impegnato nel sociale: “Le barriere architettoniche con cui il ragazzo dovrà scontrarsi nel corso del film, quel dannato muretto che gli impedisce il facile accesso a scuola, è una delle tante preoccupazioni che ogni cittadino dovrebbe avere. Purtroppo, spesso le barriere vanno oltre la loro dimensione architettonica, sono morali, anzi le une richiamano le altre” queste le parole dell’attore che per la sua continua e costante “preoccupazione” sociale è stato insignito del Gallo d’Oro e del Premio della Legalità.

La storia di Vincenzo Soriano è davvero struggente e quando ce l’ha raccontata ci è sembrato quasi di ascoltare una favola nera: “A 26 anni, in procinto di sposarmi, ho scoperto di essere stato adottato e che la mia vera madre non solo era sordomuta ma vittima delle inquietanti angherie di un uomo (mio padre) che, con la complicità dei parenti, aveva approfittato di lei per farle mettere al mondo dei figli che poi venivano venduti a coppie sterili”. Questa è soltanto una parte del racconto di vita che ha segnato il destino di Vincenzo, ma una parte significativa che può ben spiegare il suo entusiasmo nel portare ogni giorno aiuto agli orfani (come manifesta l’impegno per l’Associazione “Orfani della vita” e prima ancora quello per “La Piccola Nazareth”, associazione che si occupa di giovani in attesa di adozione) e ai ragazzi disagiati in generale. Ecco perché questa figura paterna ben si addice all’attore Vincenzo Soriano, da sempre desideroso di aiutare il più possibile quei ragazzi che sono abbandonati, allontanati da tutti, affinché anche a loro sia permesso di cogliere l’attimo e gioire della vita ogni giorno.

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