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ANCHE I SACERDOTI SI SOLLEVANO CONTRO LA VIOLENZA DELLA CAMORRA A NAPOLI

«Non è che il quartiere non voglia rinascere, è che ci troviamo dentro a una situazione estremamente difficile. Ormai Napoli è la più grande piazza di spaccio di droga in Europa, e gli interessi qui sono enormi. Il territorio è in mano ormai a dei giovanissimi, che arrivano con le moto, sparano come è successo ieri, quasi in pieno giorno, con bambini, i bar aperti e tutto il resto».

Sono le parole di padre Alex Zanotelli ai microfoni de La Repubblica, riferendosi a quanto è accaduto nel Rione Sanità di Napoli, dove l’altro ieri un killer col volto coperto da un casco integrale ha fatto fuori due uomini appartenenti ad un clan camorristico, con l’intento di sistemare dei conti lasciati in sospeso. Una prova di forza tra famiglie malavitose, per accaparrarsi il controllo dei traffici illeciti della Napoli criminale.

Sono proprio i parroci, come Angelo Berselli e Antonio Loffredo, in questo momento, a far sentire la loro voce, più alta di tutte le altre, a partecipare a manifestazioni per la città, per chiarire che Napoli e i napoletani vivono in una situazione d’emergenza. Qualcuno sostiene che la camorra sia diventata peggio dell’Isis, poiché gli estremisti islamici si limitano a colpire una volta ogni tanto, mentre la malavita partenopea colpisce quotidianamente. Non passa giorno che non si registrino altri due, tre, quattro caduti, tra le file della stessa criminalità organizzata o peggio ancora di chi con quella vita non c’entra proprio nulla.

A niente serve la presenza dell’esercito e delle forze dell’ordine, in un caos del genere serve soltanto un intervento più decisivo e più mirato da parte dello Stato, perché si sa, e lo si è visto anche con il recente raid alla caserma dei carabinieri di Secondigliano, la camorra non si lascia intimidire dalle autorità. È solo questione di ore, prima che i nostri vicoli tornino a sporcarsi di sangue, e l’elenco dei morti si allunghi di qualche nome in più. E intanto, ancora non riusciamo a spiegarci com’è che un gruppetto di poche persone riesca a tenere in pugno una città e uno Stato intero.

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