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ANDREA AMERICA.”GLI ANNI SESSANTA SONO STATI UN PERIODO FORMIDABILE.”

Bastava una canzone per farci sognare

Gli anni Sessanta sono stati un periodo formidabile per chi li ha vissuti. Anni meravigliosi. C’era una gran voglia di darsi fare, lottare, studiare, divertirsi, vivere il presente con la speranza del futuro.
Le campagne erano fiorite, il mare una favola, il cielo sempre blù. C’era voglia di buon cibo, di fare l’amore, gite in Vespa, in Lambretta, con la bicicletta o la Cinquecento. Voglia di trovarsi al bar per una partita a biliardo, una granita di limone, ascoltare canzoni dal juke box, ballare, stare insieme. C’era voglia di vivere e allegria. Avevamo fame. Fame di libertà, di autonomia, di cultura, di divertimento. Anche la povertà era ricca di dignità. Un’onda che sarebbe culminata nella “rivoluzione” culturale del Sessantotto e dell’autunno caldo.
Le piazze si riempivano di studenti e operai in lotta per i diritti dei lavoratori e per la pace nel Vietnam, ma anche di concerti e comizi. Sembrava che nulla potesse fermarci. All’inizio degli Anni Sessanta comparvero le prime radio a transistor, che sostituirono quelle vecchie a valvole. Era il boom delle radioline a batteria. C’era Mina che cantava “Il cielo in una stanza e Le mille bolle blù” Gino Paoli con “Sapore di sale”. Tony Dallara con “Romantica” e anche Ray Charles con la sua “Georgia on Mj Mind”. Elvis Presley cantava “Are you lonesome tonight. C’era 24.000 mila baci di Celentano, e poi Claudio Villa e Domenico Modugno, “Quando, quando, quando” di Tony Renis, “Non arrossire” di Giorgio Gaber e Ornella Vanoni con “Senza fine”. E Luigi Tenco con la sua “Ciao amore, ciao”. E Nico Fidenco, con “legata a un granello di sabbia”. Gianni Morandi, Rita Pavone, Pino Donaggio, Gigliola Cinquetti, Bobby Solo, Peppino Gagliardi, I Nomadi, I Giganti, I Dik Dik, Riccardo del Turco, Milva. Quante bellissime e romantiche canzoni. Fra tutte “Strangers in the night” di Frank Sinatra, “A Chi” di Fausto Leali, “All you need is love”, “ Let it Be”, “Michelle” e Yesterday dei Beatles, “Diana” di Paul Anka, “ Satisfaction” dei Rolling Stones, “Nun è peccato” e Don’t play that song” di Peppino di Capri“, “ La Notte” di Adamo, “ Ho scritto t’amo sulla abbia” di Franco IV e Franco I, “La bambola” di Patty Pravo.
Si cantava, si ballava a casa dell’amico, sulla spiaggia, nei Dancing: “Il ballo del mattone”, il Rock ‘n’ roll, St.San Tropez e il twist, con Peppino di Capri. Dal juke bok del lido giungeva la voce di Piero Focaccia che cantava: “Stessa spiaggia stesso mare”, Edoardo Vianello con “Guarda come dondolo e Abbronzatissima” Fred Bongusto con “ Una rotonda sul Mare”, Los Marcelos Ferial con “Sei diventata nera”e si ballava “il cha cha cha della segretaria / cha cha cha della segretaria /che non pensa a dattilografar…/cha cha cha della segretaria / cha cha cha…”.
E alla fine degli anni Sessanta apparvero The Showmen con “Non si può leggere nel cuore e Un’ora sola ti vorrei” seguiti da Massimo Ranieri, con “Rose rosse, per te, ho comprato stasera, e il tuo cuore lo sa, cosa voglio da te.…
Che anni ragazzi….Chi non li ha vissuti se li è persi. Ma fateveli raccontare.

ANDREA AMERICA

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