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Andrea Cozzolino: il PD non scommetta sulla sua sconfitta

È un periodo carico di impegni per Andrea Cozzolino, l’europarlamentare del PD classe 1962 candidato alle primarie regionali in Campania, come dimostra la visita al carcere di Poggioreale in compagnia anche di Samuele Ciambriello, già operatore sociale del Terzo Settore, e a poche ore di distanza, l’intervista radiofonica a Club91 per Dentro I Fatti, che raccontiamo, qui, per voi, sulle pagine di Linkabile.

«Sono sempre in giro in vista delle elezioni, nonostante i grandi sforzi per tenere la grande opinione pubblica lontano dall’appuntamento delle primarie, colgo l’occasione proprio per ricordare ai cittadini della Campania che le primarie ci saranno. Io mi auguro che si faranno nelle modalità stabilite collettivamente, perché sono il terreno irrinunciabile su cui si deciderà la leadership del centro-sinistra, che avrà poi il compito di confrontarsi con la destra di Stefano Caldoro al prossimo appuntamento elettorale delle regionali». Comincia così l’intervista, dialogando dei temi più “scottanti” del momento, in vista di una accesa disputa elettorale che coinvolgerà la Campania nei mesi a venire. Perché – domanda Ciambriello a nome degli ascoltatori – una parte del PD è terrorizzata dalle primarie? Si parla una volta di annullamento, un’altra di slittamento, cerchiamo di fare chiarezza. «È legittimo che ci siano dirigenti e personalità politiche del centro sinistra e del Partito Democratico che vogliono concorrere al successo del PD alle prossime regionali. Ma questo può avvenir soltanto attraverso una piena partecipazione al processo di costruzione della leadership e attraverso il voto dei cittadini. Io non credo che basti riunire un’assemblea di 300 dirigenti e decidere in quella sede chi sarà il leader della coalizione. Abbiamo bisogno, come l’aria che respiriamo, del contributo di centinaia di migliaia di cittadini. Chi sarà eletto Presidente della regione a marzo o a maggio non può consentirsi il lusso di essere eletto solo da una minoranza di cittadini. L’azione che dovremmo intraprendere è di governo vero della regione dopo gli anni disastrosi di Caldoro, e per questo è fondamentale tenere viva la partecipazione democratica e mantenere l’impegno con gli elettori di non rinunciare alle primarie». Lei ha dichiarato che qualora dovesse vincere le primarie si dimetterebbe da parlamentare europeo. «Confermo, credo che sia un atto di responsabilità nei confronti dei cittadini campani. Ovviamente io mi batterò, qualora dovessi vincere, per diventare il prossimo Presidente della giunta regionale, ma non disdegno il ruolo dell’opposizione, anzi considero il capo dell’opposizione ancora più importante del capo di governo. Quindi per me si concluderà l’esperienza in Europa, e nei prossimi anni il mio impegno sarà in consiglio regionale, o da capo di governo oppure guidando l’opposizione. Non si può lasciare quel ruolo senza voce, senza rappresentanza dopo aver chiesto il voto e il sostegno ai cittadini». Passiamo al tema della giustizia e dei carceri: ci dia una sua opinione. «Il nuovo Presidente della regione dovrà avere cura di queste tematiche. Si dovrà discutere della questione carceraria, della necessità di adottare una nuova politica per quello che riguarda i detenuti e i penitenziari, e soprattutto la qualità della carcerazione nel nostro territorio; dovremo discutere di giustizia, dai giudici di pace ai tribunali, dove alcune riforme approssimative hanno solo generato disagi tra i cittadini. Il prossimo Presidente della regione dovrà pertanto non occuparsi soltanto di materie che sono di sua specifica competenza».

Qual è invece la sua posizione sul tema dei rifiuti? I commissari nominati dalla regione hanno esaurito il loro mandato, e restano ancora 9 impianti da costruire. «Mi sono preso la responsabilità di presentare in piena campagna elettorale un piano per la raccolta e lo smaltimento di rifiuti. Fino ad ora abbiamo fatto una differenziata senza l’impiantistica adeguata. Avremo bisogno almeno di 10 impianti di compost e di una rete di rapporti con tutte le industrie private che fanno del riciclo uno dei loro obiettivi, e dovremo farlo anche tenendo conto del nostro territorio; infine, bisognerà completare contemporaneamente il programma di smaltimento delle ecoballe che sono la testimonianza degli errori commessi nel passato. Nei primi 50 giorni avvieremo un programma di smantellamento delle ecoballe di Giugliano e degli altri 33 siti dove sono situate». Che cosa farà Andrea Cozzolino nei primi 100 giorni di governo regionale? «Sono appena stato al Parco Verde di Caivano, e pochissimi giorni fa ho incontrato i dirigenti e gli operatori della Caritas di Napoli. Ho avuto un confronto diretto con quello che è il dramma sociale del momento, a Napoli e in Campania. Attorno a questo dramma vedo la distanza della politica e delle istituzioni, quasi un rifiuto, un’incapacità a comprendere la sofferenza e il dolore di migliaia e migliaia di cittadini. I primi atti della nuova giunta saranno volti esattamente a sostegno di tanti giovani, tante donne, tante famiglie che vivono in una condizione a volte di assoluta solitudine e povertà. Allo stesso tempo avvieremo anche un programma di riqualificazione urbana che partirà dai quartieri popolari, proprio come quello di Caivano». Concludiamo con un accenno alla direzione regionale del partito: pare che all’ordine del giorno ci sia lo slittamento delle primarie. «Mi auguro che il Partito Democratico non comprometta il possibile successo alle elezioni. Il PD campano ha in questo momento dalla sua parte eurodeputato tra i più votati, un sindaco più volte riconfermato da un vasto consenso elettorale, ha una giovane donna entrata al Parlamento italiano, e quindi ha tre personalità in grado di vincere la sfida con il centro-destra. In questo momento sono addirittura le tre candidature più forti che il PD può mettere in campo, e sarebbe davvero un peccato se scommettesse, invece, sulla loro sconfitta».

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