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Anni di piombo: Cesare Battisti da oggi in Italia per scontare l’ergastolo. Ecco di chi sono i meriti. Parla il magistrato Piccirillo.

Più che una vittoria di qualcuno è il vento politico che è cambiato da quando è diventato presidente del Brasile Bolsonaro. 

Il terrorista Cesare Battisti pluriomicida e condannato all’ergastolo in Italia, dopo anni di impunità in giro per il mondo, come altri che attualmente sono ancora in libertà per delitti relativi agli stessi anni, è arrivato in Italia. 

Ad eseguire l’arresto è stata una squadra speciale dell’interpol con agenti boliviani, italiani e brasiliani. Al momento dell’arresto Battisti non ha opposto resistenza. 

L’aereo italiano per la  procedura di reimpatrio è stato inviato direttamente in Bolivia, che ha espulso Battisti direttamente verso l’Italia con l’accusa di ingresso illegale nel paese,  come annunciato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. 

Tutta la politica si è detta all’unisono soddisfatta per la cattura dell’ex terrorista, da Mattarella agli uomini di governo passando per l’opposizione. 

Qui evitiamo di citare le dichiarazioni altisonanti di presunti vincitori e vinti, e in una nostra ricostruzione riportiamo la riflessione del magistrato casertano Raffaele Piccirillo che ha chiarito a chi appartengono i meriti con un post su Facebook: 

I meriti della cattura vanno distribuiti tra: chi ha accertato le sue responsabilità; chi ne ha monitorato gli spostamenti per circa 37 anni; chi ha seguito le diverse  fasi della complessa procedura; chi ha deciso di revocare il veto posto da Lula dopo che le autorità giudiziarie brasiliane lo avevano dichiarato estradabile; chi ha saputo cogliere le opportunità determinate dai mutamenti politici determinatisi in America Latina.

Qualche merito andrebbe riconosciuto anche a chi, negli ultimi anni (e non mesi o giorni), ha ristabilito con il Brasile rapporti di sana reciprocità e interlocuzioni credibili.”  

 Ferdinando Nardone 

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