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“Artigianato in carcere” la mostra mercato edizione 2018

Nella giornata di ieri, sabato 15 dicembre dalle ore 9.30 si è tenuta all’ interno della Galleria Umberto I di Napoli l’annuale Mostra Mercato dell’Artigianato in carcere.
Questa manifestazione di alto valore sociale con lo scopo di mettere in contatto i detenuti con la cittadinanza, per rendere visibile le progettualità educative e riabilitative che si realizzano nel circuito penitenziario è stata organizzata dal Garante dei Detenuti Samuele Ciambriello, dal Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, dal Centro per La Giustizia Minorile, dall’Associazione “ il Carcere Possibile” e dal Comune di Napoli che ha visto ieri la partecipazione anche del Sindaco De Magistris.
Un’occasione per mostrare non solo quanto realizzato nelle attività artigianali degli istituti di pena degli adulti, dei minori e del Carcere Militare di Santa Maria Capua Vetere, ma anche per permettere ad alcuni detenuti, che si trovano nelle possibilità, di poter avere un permesso premio e di poter essere presenti al banchetto espositivo durante la manifestazione.
Inoltre nella mattinata, alle ore 10.30 si è esibito il coro giovanile del San Carlo accompagnato dal Maestro Carlo Morelli, e a seguire si sono esibite le due bande musicali dell’Esercito e della Polizia Penitenziaria.
Il Garante dei Detenuti, Samuele Ciambriello è intervenuto dichiarando: “ i lavori fatti all’interno degli istituti grazie alla progettazione dell’area educativa o ad attività di volontariato , valorizzano il tempo trascorso. Ancor più importante, quindi, è promuovere il lavoro all’esterno, un lavoro remunerato, attraverso l’art 21 (lavoro all’esterno) l’affidamento in prova ai servizi sociali e la semilibertà. A tal proposito risulta necessario che le piccole imprese , gli artigiani e il terzo settore sviluppino una sensibilità particolare, facendo leva su di una professionalità che possa coinvolgere “i diversamente liberi”, insomma che abbiano coraggio; permettendo loro di superare l’etichetta da carcerato, che altrimenti vivrebbe con un fine pena mai.”
Erano presenti all’ evento una quindicina di detenuti,tra cui due donne del carcere di Pozzuoli e cinque ragazzi del carcere minorile di Airola oltre a diversi direttori di istituti penitenziari e qualche educatore.

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