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AUTISMO, BENEDUCE: “A BREVE UNA MIA INTERROGAZIONE AL COMMISSARIO E GOVERNATORE DE LUCA”

La Campania è stata una delle prime regioni italiane a dotarsi di una legge sull’autismo, ma a distanza di mesi dall’approvazione in Consiglio regionale, le Asl non sono ancora riuscite a mettersi alla pari con quanto previsto nel testo. A sottolinearlo è la consigliere regionale di Forza Italia, componente della commissione Sanità, Flora Beneduce. Consigliere a che punto siamo con l’attuazione della legge sull’autismo? “La legge non è stata ancora recepita dalle ASL perché ancora non c’è la rete per la neuropsichiatria infantile”. Allora qual è lo stato dell’arte, tutto fermo? “Io sto preparando un’interrogazione al governatore e commissario ad acta De Luca per vedere qual è lo stato dell’arte visto che ancora le mamme dei piccoli pazienti non sanno dove andare e cosa fare. Le famiglie che hanno un bambino affetto dal disturbo dello spettro autistico si trovano in difficoltà quando, dirigendosi alle Asl di competenza o presso gli istituti accreditati, si sentono dire che non possono avere le 20 sedute previste ma magari solo 10 perché non ci sono i fondi. Qualcuno non può farne nessuna e allora si sta cercando di valutare cosa fare per sopperire a queste carenze”. Famiglie e persone con disturbo dello spettro autistico su quale gradino della scala delle priorità si trovano? “I bambini autistici rispetto agli altri hanno priorità che non si possono procrastinare. Ci sono azioni che vanno messe in campo nell’immediato per un trattamento che dia il miglior risultato possibile”. Quindi ancora poche risposte concrete?
“Concrete e serie. Noi abbiamo fatto la legge, il nostro percorso l’abbiamo fatto, adesso bisogna fare in modo che venga attuata e recepita da tutte le Asl. La mia è un’interrogazione che farò al commissario ad acta, il presidente De Luca affinché le direzioni generali attuino al più presto la legge della Regione Campania pur considerando che alcuni centri sono stati chiusi perché non più accreditati, mentre altri sono in sofferenza economica”. Oltre all’interrogazione c’è altro che si può fare? “Noi siamo pronti anche a dare ulteriori suggerimenti se questo può portarci nella direzione del miglioramento reale delle condizioni di vita dei pazienti e delle famiglie”.

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