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AVELLINO: ISOCHIMICA, IL 9 DICEMBRE INIZIERA’ IL PROCESSO

Rinvio a giudizio per 27 dei 29 imputati nella vicenda isochimica ad Avellino. Il gup Fabrizio Ciccone ha accolto le richieste formulate dal procuratore capo della Repubblica di Avellino Rosario Cantelmo e dai sostituti Roberto Patscot ed Elia Taddeo, a conclusione dell’inchiesta di 220 mila pagine concernente l’attivita’ di coibentazione che dal 1983 al 1988 avveniva nei capannoni di Borgo Ferrovia, popoloso qurtiere periferico della citta’ di Elio Graziano. Su 29 persone indagate 27 sono state rinviate a giudizio. Il 9 dicembre  2016 iniziera’ il processo.

Tra i prosciolti l’ex dirigente comunale Franco Tizzano e Francesco Barbieri amministratore unico della Pescatore srl. Per l’Uigi Angelo Cicalese cade l’accusa di disastro colposo, ma resta il reato di abuso d’ufficio. Tra i 29 indagati, coloro che erano stati  accusati dell’omicidio colposo di Vietri sono stati prosciolti perche’ il reato è stato prescritto.  A processo andranno l’attuale sindaco di Avellino Paolo Foti sul cui capo pende l’accusa di omissione d’atti d’ufficio nella sua qualita’ di custode giudiziario del sito, sequestrato il 15 giugno di due anni fa e il suo predecessore Pino Galasso. Con Galasso a giudizio anche i suoi ex assessori in carica dal 2005 Sergio Barile, Ivo Capone, Giancarlo Giordano attuale parlamentare di SI, Luca Iandolo, Tony Iermano, Donato Pennetta, Raffaele Pericolo, Antonio Rotondi E Antonio Spina. A giudizio anche il responsabile del procedimento Giuseppe Blasi e Angelo Luigi cicalese per omissione di atti d’ufficio. Tra gli imputati , Elio Graziano proprietario dell’isochimica S.P.A, Vincenzo Izzo e Pasquale De Luca, responsabile della sicurezza della fabbrica Quattro i funzionari coinvolti dell’allora Ente Ferrovie dello Stato, Aldo Serio, Giovanni Notarangelo, Mauro Finocchi e Silvano Caroti. Tra gli indagati anche i responsabili delle societa’ che avrebbero dovuto effetuare operazioni di bonifica Biagio de Lisa, amministratore delegato Eurokomet e Giovanni D’ambrosio amministratore unico della Geisa, Giovanni Rosti amministratore delegato di Team ambiente, francesco Di Filippo , amministratore unico della Hge ambiente srl: tutti accusati di aver omesso di mettere in sicurezza e bonificare il sito.

E ‘ un enorme successo”- afferma Carlo Sessa ex operaio della fabbrica dei veleni, che insieme ad alcuni dei parenti degli operai deceduti negli anni scorsi ha atteso l’esito della decisione del gup Fiore.’ “Finalmente– continua Carlo Sessa-  le morti di una ventina di colleghi avranno giustizia, ci auguriamo che durante il processo si possa provare la correlazione dell’amianto con la morte dei colleghi’”.

Sulla bonifica a distanza di tre anni dall’ indagine della magistratura, dopo alcuni interventi di messa in sicurezza si lavora. Approvato il progetto definitivo “Palazzo di Citta’”, in cui  si aspetta  il via libera , di concerto  tra la  Regione e quello esecutivo.

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