Economia e Welfare

BANKITALIA E CONSOB A MILANO

Milano è la capitale finanziaria italiana, ma non sarà una capitale finanziaria internazionale fino a quando non potrà contare su alcune precondizioni, tra queste il trasferimento da Roma a Milano di Consob- Commissione nazionale per le società e la Borsa, rivolta alla tutela degli investitori, all’ efficienza, alla trasparenza e allo sviluppo del mercato mobiliare italiano. Questa considerazione, recentemente fatta dal sindaco Giuseppe Sala, vale anche per alcune funzioni svolte dalla Banca d’Italia in tema di vigilanza. Bankitalia espleta fondamentali compiti di politica monetaria in ambito nazionale e internazionale, tra cui la vigilanza su banche e intermediari finanziari, e di controllo in materia di antiriciclaggio. Ebbene, il coordinamento della vigilanza dovrebbe aver sede a Milano, anche ai fini di una maggior efficienza. Ben sappiamo che sia Bankitalia, sia Consob hanno proprie filiali a Milano – però con attività marginali rispetto alle rispettive sedi centrali di Roma. Ma è un fatto senza alcun senso logico che queste due istituzioni siano lontane dalla città di Milano dove si concentra il maggior numero di soggetti interessati dalla loro attivita’.

Da tutti è riconosciuto che il capoluogo lombardo costituisce il più forte legame con l’Europa più avanzata e che il governo deve rafforzarne il ruolo: cominciando, come ho ricordato la scorsa settimana, dalla televisione pubblica, che proprio a Milano in corso Sempione iniziò, in pratica, l’attività con le prime trasmissioni ufficiali, il 3 gennaio 1954. Si è assistito e si assiste invece a ripetuti tentativi di trasferire a Roma, complice un sistema politico egoista e miope che punta sul “palazzo”, iniziative sorte e sviluppate in altre citta’. Dal Festival del cinema di Venezia – replicato con un successo parziale e comunque disperdendo risorse – al Gran Premio automobilistico di Monza. Ricordiamo anche la questione del Giro d’Italia, mai sopita. Il ruolo di “Roma capitale” non è quello di fagocitare, quanto di meglio le altre citta’ italiane sono riuscite a creare; in virtu’ del maggior peso socio-politico e delle disponibilita’ finanziarie pubbliche, provviste da una legislazione speciale ed a carico dei contribuenti italiani. E’ viceversa quello di aiutare e favorire la crescita delle altre citta’, come rappresentante e responsabile dei loro interessi e come garante delle loro prerogative e dei loro valori: come quello di un fratello maggiore che protegge i minori. Ogni diverso atteggiamento è inaccettabile ed antinazionale.

 

Achille Colombo Clerici 

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