Approfondimenti

Barbano: il libro di Sales contiene un errore e io ho il dovere di dirlo

Quella che doveva essere la semplice presentazione di un libro si è trasformata in una accesa polemica tra Isaia Sales, autore con Simona Melorio di Le mafie nell’economia globale, e Alessandro Barbano, direttore de Il Mattino chiamato a moderare il dibattito tra gli autori e gli altri ospiti, lo storico Giuseppe Galasso, curatore tra l’altro per conto della Guida Editori  della collana della quale fa parte il libro, e il magistrato Nicola Quatrano. Barbano spiega infatti che, pur essendo amico del prof. Sales e direttore di un quotidiano che ne pubblica spesso gli editoriali, non può tacere sul fatto che il libro contiene una tesi pericolosa, ovvero che per vincere le mafie è necessario liberalizzare la droga: il direttore de Il Mattino ritiene che a creare la domanda non è il proibizionismo ma la distribuzione, e lo stato ha il dovere di privilegiare l’educazione sanitaria per creare la consapevolezza della pericolosità dell’assunzione degli stupefacenti. Quadrano e Galasso palesemente a disagio cercano di non entrare nel merito della polemica, osservano solo che la droga non è l’unico aspetto del libro e che comunque è necessario intervenire soprattutto culturalmente per sconfiggere l’uso di stupefacenti. Gli autori dal canto loro sottolineano che il loro intento non era occuparsi di droga, infatti il libro non parla solamente di questo, ma che sono rimasti colpiti dal fatto che il traffico di stupefacenti, così come il contrabbando e la prostituzione, sono entrati nel pil, e ciò ha indubbiamente aumentato il peso delle mafie nella economia globale, per questo motivo  se si riuscisse a ridurre i proventi della vendita illecita di stupefacenti si inferirebbe un duro colpo alle criminalità organizzate. Interessante la provocazione di uno spettatore che osservava che attualmente è possibile acquistare droghe per pochi euro attraverso internet: purtroppo non c’è stato il tempo di approfondire l’argomento, perché in effetti, se anche si considera condivisibile la politica proibizionista in quanto uno stato non può rischiare di aumentare la percentuale di tossicodipendenza, è lecito chiedersi fino a che punto tale politica può essere efficace quando nella attuale generazione di nativi digitali è possibile acquistare droghe online senza problemi.

Raimondo E. Casaceli

Potrebbe piacerti...