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BASSOLINO INAUGURA IL COMITATO DI VIA TOLEDO

Più gente vota, più c’è possibilità che io vinca le primarie e dopo anche le elezioni”. Deciso, determinato e decisamente in forma dopo la consueta corsa mattutina, Antonio Bassolino candidato alle primarie del PD del 6 marzo, accoglie simpatizzanti e giornalisti nella sede del comitato di via Toledo 106 a Napoli. La partecipazione è grande e tangibile. L’ex sindaco, l’ex presidente della Regione Campania non ha dubbi:”Sono io il sindaco di Napoli, solo io posso battere De Magistris”. E proprio De Magistris diventa il bersaglio prediletto. In casa PF restano i veleni con l’ex collaboratice Valeria Valente. E proprio a Bassolino abbiamo chiesto perché l’elettorato deve dargli fiducia.

Presidente, perché Lei si dice l’unico capace ad essere il sindaco di Napoli?
Vorrei innanzitutto chiarire che per le primarie del sei marzo possono votare tutti, anche chi non è iscritto al partito. Basta presentare un documento di riconoscimento e il certificato elettorale. Sono credibile perché ho già fatto il sindaco e posso contare su un voto trasversale, che puó venire da chi sa che ho fatto e posso fare il sindaco. Saró il primo cittadino di tutti i Napoletani, non come De magistris che è stato il sindaco di piccole parti della società civile”.
Lei corre fuori dal partito. Cosa si sente di dire ai suoi avversari Valente, Marfella, Sarracino?
Valente, Sarracino e Marfella a piazza Municipio non ci arrivano proprio, io conquisteró il terzo mandato della mia vita. Conosco la mia città e la amo. Siamo una città debole e dobbiamo agire in sinergia con tutti gli Enti preposti. Ci vuole esperienza e coscienza dei problemi”.

 

Presidente, Lei come gestirebbe l’emergenza camorra, che dall’inizio dell’anno è riesplosa allarmando anche il Viminale?
Credo che la camorra vada combattuta con tutti i mezzi sul campo, anche con l’esercito. De Magistris non puó non volere l’esercito, non puó continuare a litigare con tutti. Io, nel mio percorso politico, ho dovuto confrontarmi anche con Berlusconi. Non capisco per quale motivo De Magistris litighi con tutti, non riesce a parlare neanche con Renzi. Guardi, la camorra va combattuta con lo sviluppo economico, con il lavoro, con la cultura, con il dialogo ai giovani. Io ho marciato con don Riboldi a Ottaviano contro la camorra, ma sono piccoli segnali. Bisogna riscostruire il tessuto sociale e solo chi conosce le realtà, chi riesce a parlare al cuore del popolo e degli intellettuali, può far rinascere Napoli”.

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