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BRAMBILLA(M5S):”E’ TEMPO DI SCRIVERE UNA NUOVA STORIA PER NAPOLI. DE MAGISTRIS HA FALLITO, TOLGA VIA LA BANDANA”

“E’ tempo di scrivere una nuova storia per Napoli. De Magistris ha fallito, tolga via la bandana”. 

Parole e musica di Matteo Brambilla, candidato del Movimento Cinque Stelle alla carica di sindaco per il comune di Napoli. Nato e cresciuto a Monza, 47 anni, ingegnere energetico, Brambilla ha avuto la meglio sulle altre due sfidanti, Francesca Menna e Stefania Verusio, conquistando il 48% dei consensi. Tifoso juventino, dal 2006 ha contribuito alla nascita del meet up napoletano.

Matteo Brambilla, da dove nasce l’idea di candidarsi a sindaco per il comune di Napoli?

“Ho deciso di candidarmi perché come diceva Totò “ogni limite ha una pazienza”. Come tanti napoletani, di pazienza in questi anni ne ho avuta tanta nell’ assistere allo scempio prodotto dagli amministratori che si sono susseguiti alla guida di Napoli, ed il mio “limite” è giunto. E’ tempo di scrivere una nuova storia per Napoli e solo cittadini desiderosi di riprendere in mano le sorti di questa terra possono davvero fare la differenza. La lista del MoVimento 5 Stelle è formata da questi cittadini che con impegno, trasparenza, onestà, passione lavoreranno al servizio della comunità. Troppi giovani abbandonano Napoli perché qui non ci sono le condizioni per costruire il proprio futuro. Dobbiamo invertire questa tendenza. Anche per questo ho deciso di candidarmi”.

 

Alle accuse di non essere abbastanza napoletano, che le sono state mosse da più parti, come risponde?

“Il mio cognome non dà adito a dubbi. Le mie origini sono a Monza ma è a Napoli che ho scelto di vivere, costruirmi una famiglia, lavorare. Ci sono stato la prima volta nel 1992 per partecipare a un campo di condivisione per i ragazzini del Centro storico organizzato dalle Suore di Madre Teresa di Calcutta e da quel momento non ho più voluto lasciarla. L’ho sentita da subito mia. Ho deciso di trasferirmi qui, di vivere in periferia, di non volgere lo sguardo altrove di fronte alle difficoltà, come quando nel 2008 ho preso parte alla lotta contro l’apertura della discarica a Chiaiano, il mio quartiere. Napoli la difenderò ogni giorno. La rabbia e l’incanto sono le due parole che descrivono il mio vivere Napoli: la rabbia contro la politica che in questi anni non ha avuto cura di una città meravigliosa, e l’incanto per la bellezza dei luoghi e delle persone. Vorrei che le persone non scappassero da Napoli per rabbia ma vi restassero per goderne l’incanto”.

 

De Magistris accusa voi del Movimento Cinque Stelle di essere solo ed esclusivamente un movimento di protesta e non di proposta. Cosa risponde al primo cittadino?

“De Magistris forse si è distratto o gli è caduta la bandana sugli occhi. Il MoVimento nasce con progetti e proposte ed è in questo solco che è cresciuto. Un esempio su tutti: i portavoce del M5S si tagliano stipendi e indennità per versarne una parte nel fondo di sostegno al microcredito. Grazie a questi gesti sono partite migliaia di nuove realtà imprenditoriali e sono stati creati posti di lavoro. Quale altra forza politica ha fatto lo stesso?”.

 

Quali saranno i provvedimenti che attuerà nei primi 100 giorni di governo? 

“Il nostro è un programma a lungo termine, non a 100 giorni. Non faremo annunci spot, ma garantiremo una programmazione e una pianificazione che finora sono totalmente mancati nel nostro Comune con le disastrose conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. Occorre amministrare responsabilmente il comune destinando tutte le risorse alla predisposizione di servizi efficienti ai cittadini. Quindi tagli agli sprechi, censimento e messa a reddito del patrimonio immobiliare, trasparenza. Porto, mare, trasporti, mobilità, periferie e gestione rifiuti sono al centro del nostro programma. Occorre garantire il diritto di muoversi in città in modo efficiente e sostenibile pianificando il sistema di trasporto pubblico anche attraverso l’individuazione di un mobility manager. Riorganizzare la gestione dei rifiuti significa incentivare la raccolta differenziata, considerare il rifiuto come materiale che va recuperato e prevedere tariffe puntuali: si paga per quello che si produce e si risparmia se si differenzia e si ricicla in modo virtuoso”.

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