Economia e Welfare

BUONA LA PRIMA PER GIOCO DI SQUADRA TRA PROGETTI FUTURI, DRAMMI PRESENTI E LA LEZIONI DI DON FRANCO

Su il sipario, ecco Gioco di Squadra Onlus. La nuova associazione voluta da Carmela Esposito ha abbracciato, sabato 12 marzo a San Giorgio a Cremano nella biblioteca della cultura vesuviana di Villa Bruno, la cittadinanza accorsa nonostante le avverse condizioni climatiche. Sala piena dunque e ospiti importanti che si sono alternati al microfono con le numerose attiviste di Gioco di Squadra, ognuna delle quali portatrice di valori e professionalità da mettere al servizio dei progetti futuri. Presenti il sindaco di San Giorgio a Cremano, Giorgio Zinno, con Annarita D’Arienzo e Anita Sala, assessori di una giunta che già in tempi non sospetti ha mostrato interesse verso l’associazionismo, come ha ricordato il sindaco. Gli assessori alle politiche giovanili e alle pari opportunità hanno quindi evidenziato l’importanza delle realtà associative già numerose sul territorio sangiorgese, ribadendo la volontà di sostenere tutti i progetti a favore delle categorie deboli che Gioco di Squadra Onlus ha già in cantiere. Il tutto, sempre citando Zinno, considerando le pari opportunità non più a livello di genere ma a livello complessivo tra tutte le persone senza escludere nessuno.

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Tra le categorie da includere, assieme ai minori a rischio e ai disabili psichici per citarne un paio, vi sono anche i detenuti con le loro famiglie e, in questo senso, è significativa la presenza il platea di Maria Cacace, madre di Vincenzo Di Sarno, detenuto diventato simbolo qualche tempo fa della malasanità in carcere, prima che le sue istanze di cure adeguate a casa fossero accolte. Ciò fu possibile soprattutto grazie all’interessamento della garante dei detenuti della Campania, Adriana Tocco, ieri assente per ragioni personali ma che non ha mancato di far pervenire un messaggio di saluto e di stima verso Carmela Esposito e l’associazione che presiede. Messaggio letto da Samuele Ciambriello, direttore di Linkabile che ha moderato l’evento. Momento clou è stato l’intervento di Don Franco Esposito. Una dura requisitoria verso un carcere “anticristiano, contro l’uomo e che uccide invece di riabilitare”.

Il cappellano di Poggioreale, gestore della casa d’accoglienza Liberi di Volare che dà un tetto a detenuti in custodia cautelare ai domiciliari, è apparso provato da quanto vissuto poche ore prima: “Appena due ore fa – ha detto – un ragazzo di 22 anni con noi da circa un anno, è stato condannato in via definitiva e i Carabinieri sono venuti a prenderlo per riportarlo in carcere”. Don Franco ha ricordato il passato difficile di un giovane che ha perso i genitori e, di fatto, è stato disconosciuto dagli altri parenti. Fino all’incontro con il cappellano, una luce di speranza, bruscamente interrotta col ritorno a Poggioreale. Dure le parole del sacerdote verso l’eccessivo ricorso al carcere che genera unicamente recidiva e ritorni dietro le sbarre. Non sono mancate le parole di speranza e gli incoraggiamenti verso Gioco di Squadra, con cui non mancheranno collaborazioni come auspicato dallo stesso cappellano che ha altresì ricordato come, per occuparsi dei disagiati, non si debba “essere lì per loro ma essere lì con loro”, riconoscendo nella neonata onlus tale vocazione. Tra gli interventi finali, che hanno preceduto la proiezione di un filmato sulla casa d’accoglienza di Don Franco, anche quello di Luigi Nicolais, ex ministro e presidente del Cnr. Buon successo, inoltre, per la vendita di manufatti realizzati da alcuni detenuti coi proventi devoluti a Liberi di Volare.

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