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“CARCERE & TERRITORIO: DA DENTRO A FUORI, IL RUOLO DEL VOLONTARIATO”. PRESENTE IL SOTTOSEGRETARIO DI STATO AL MINISTERO DI GIUSTIZIA, MIGLIORE

Stamane presso la casa salesiana Don Bosco, si e’ tenuto il Convegno promosso dalla Conferenza Volontariato e Giustizia della Regione Campania. Il tema dell’ evento, “Carcere & Territorio, da dentro a fuori , ruolo del volontariato”, ha portato alla partecipazione di tante personalita’ di spicco, legate al mondo carcerario. Presenti i relatori del Convegno, Gennaro Migliore, Sottosegretario di Stato al Ministero di Giustizia, che si lascia andare a ricordi piacevoli legati al luogo del Convegno: ” Sono contento di essere qui’, in una struttura, che fa’ del volontariato  una ragione di vita. Ricordo che in questo luogo, veniva spesso mio padre negli anni ’30, quindi so perfettamente cosa significa operare in questi ambiti, per il solo scopo di migliorare la societa’ in cui viviamo“. (l’intervista completa con il Sottosegretario, nel nostro successivo articolo della testata Linkabile). Anche la relatrice, Ornella Favero, Presidente della Conferenza Nazionale Volontariato e Giustizia, molto coinvolta, lancia un accorato appello alle Istituzioni, affinche’ diano il loro contributo, sul recupero sociale dei detenuti e il giusto riconoscimento alla figura del volontario: “Il volontariato fa una grandissima fatica, a vedersi riconosciuto il suo ruolo, in modo chiaro, perche’ quando c’e necessita’ come il sovraffollamento, in cui c’e da tamponare buchi pazzeschi, il volontariato e’ sempre in prima fila, senza vedersi riconosciuto il proprio contributo. A livello istituzionale, per avere un riconoscimento chiaro come realta’ sul territorio, si fa una fatica immane. Il nostro e’ un lavoro per la sicurezza della societa’; una persona che esce dal carcere, e’ una bomba ad orologeria. Io credo invece che il detenuto, debba essere accompagnato, aiutato in questo percorso, quando e’ pronto per la misura alternativa. La verita’, e’ che noi volontari, siamo molto piu avanti, rispetto a coloro che lavorano in ambito istituzionale”. All’evento, sono intervenuti anche  il Presidente della Conferenza e Volontariato e Cappellano del Carcere di Poggioreale, Don Franco Esposito, vero padrone di casa dell’evento: “Bisogna abbattere il muro, tra carcere e societa’, che non sono due mondi separati; abbandonare i populismi, perche’ hanno presa solo nei proclami, ma hanno pochissima efficacia nella realta’ dei fatti. Bisogna cambiare prospettiva, il punto di riferimento deve essere il ritorno all’esterno del condannato. Dunque non solo carcere, mai piu’ il carcere dell’umiliazione, che ne comprime  i diritti fondamentali e aumentano la recidiva. Don Franco, trova anche delle soluzioni, al recupero di  figure ancora utili alla societa’: “ Bisogna attuare delle pene e misure alternative, nonche’ percorsi di giustizia riparativa”. Interventi anche da parte di  Domenico Paonessa, come delegato del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione penitenziaria e di  Adriana Tocco, Garante Regionale dei Detenuti, anche lei commossa per i temi affrontati durante il convegno: “Io non ho mai incontrato un luogo, dove l’amore sia piu’ forte che in carcere; ogni volta dico che la forza dell’amore, si vede piu’ che altrove. La Tocco parla anche delle collaborazioni, per conseguire risultati in materia di recupero del detenuto e della sua condizione sociale: “in questi anni abbiamo lavorato tanto, e abbiamo cercato di raggiungere, risultati che per noi erano solo piccoli,  ma che gia’ costituiscono dei passi in avanti. La garante, omaggia la figura del volontario: ” tante volte, sono i volontari a segnalarci, casi di detenuti, in cui vengono limitate le proprie liberta’ nelle carceri”. Le conclusioni del convegno, sono state affidate, al Presidente dell’Associazione, La Mansarda, Samuele Ciambriello: ” Il volontario e’ un agente di prevenzione, un agente della legalita’; non puo’ essere considerato un ospite indesiderato, un ornamento della polizia penitenziaria. La loro presenza non deve essere solo di sostituzione, ma parte centrale del progetto di recupero del detenuto, per contribuire e far crescere la cultura della solidarieta’ nella societa’ di oggi”.20160709_095657

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