Cultura

Commemorazione in Consiglio Comunale dell’architetto Luigi Caccia Dominioni

Luigi Caccia Dominioni, scomparso il 13 novembre scorso a pochi giorni dal compimento di 103 anni (7 dicembre 2016) è stato ricordato in Consiglio comunale di Milano dal presidente Lamberto Bertolè: presenti i figli Lavinia, Daria e Antonio e una ristrettissima cerchia di parenti ed amici, tra i quali Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia e dell’Istituto Europa Asia, accompagnato dalla moglie Giovanna.
Bertolè ha dato lettura delle seguenti parole di cordoglio del Sindaco Giuseppe Sala; “Luigi Caccia Dominioni è stato per molti versi il migliore e il più rappresentativo architetto della Milano della ricostruzione. La città gli deve molto e soprattutto il fatto di essere punteggiata dalle sue architetture che hanno stabilito, dagli anni ’50 agli anni ’70, le qualità della sua eleganza. Sulla sua esperienza, Milano deve continuare a costruire se stessa, nel nome della bellezza e della qualità del vivere”.
Luigi Caccia Dominioni è stato architetto, designer e urbanista italiano della storica famiglia nobile milanese originaria di Novara.
Nato a Milano il 7 dicembre 1913, era figlio dell’avvocato Ambrogio, già sindaco della città di Morbegno in Valtellina, e di Maria Paravicini. Visse la sua giovinezza nel cuore del capoluogo lombardo, nella casa di famiglia di piazza Sant’Ambrogio, luogo significativo anche per la sua carriera professionale.
Laureatosi al Politecnico nel 1936,  dopo tre anni esordisce con il rivoluzionario radioricevitore Phonola. Sospende la professione dal 1939 al 1943,  per il servizio militare ; rifiuta di aderire alla Repubblica di Salò e perciò deve fuggire in Svizzera. Dal 1945 riprende la sua attività di architetto, dapprima con i fratelli Livio e Pier Giacomo Castiglioni, poi, dal 1946, con proprio studio professionale.
luigi-caccia-dominioniDal 1947 si dedica anche alla produzione di arredi e oggetti di design con, tra gli altri, l’architetto Ignazio Gardella; lavora soprattutto a edifici di Milano e provincia: Casa Caccia Dominioni in piazza S.Ambrogio (1947/50);  Palazzo di Santa Maria alla Porta (1961); palazzo delle Cartiere Binda (1966); complesso residenziale a San Felice, con Vico Magistretti (1967/75); Chiesa di S.Biagio a Monza (1968) solo per citare alcuni esempi; ma anche in Valtellina, nelle province di Varese e Como, sul lago Maggiore nonchè in Liguria e nella riviera francese.
Nel 1972 il Comune di Milano gli conferisce la medaglia d’oro con la seguente motivazione:
“Di antica famiglia milanese, opera da oltre un trentennio con genialità creativa e alto magistero di stile nella nostra città ed in Lombardia realizzando costruzioni ispirate ad una visione profondamente umana della vita, in rigoroso equilibrio tra rispetto della tradizione storica e fantasia innovatrice.”
Negli ultimi anni del secolo scorso prosegue la sua lunga attività  in Milano firmando recuperi e riqualificazioni di edifici urbani esistenti e facendo nuove progettazioni come quelle presso il Campus Golgi del Politecnico di Milano e della sistemazione urbanistica di Piazza S. Babila con l’inserimento della Fontana e del Verde.
Da non dimenticare sono anche le precedenti sistemazioni del Teatro dei Filodrammatici e della Fontana di Largo Marinai d’Italia entrambe in collaborazione con lo scultore Francesco Somaini.
Per ultimo, non in ordine cronologico, va ricordato l’edificio per opere parrocchiali realizzato in via Catena,  nelle immediate adiacenze di Palazzo Marino, riconosciuto come esemplare inserimento ambientale fra le preesistenze dello storico abside della Chiesa di S. Fedele e l’edificio moderno progettato dallo Studio BBPR, in piazza Meda.
Nel 2006 riceve il premio In.arch  a Roma.
Nel 2009 riceve alla reggia di Venaria a Torino il Premio Compasso d’Oro, indetto dall’ADI, per la sua opera di Design.
Nel 2015 ha ricevuto la Medaglia d’Oro alla carriera dalla Triennale di Milano.»

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