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CONSIGLIO REGIONALE CAMPANIA: APPROVATA LEGGE SEMPLIFICAZIONE 2016: SONO INTERVENUTI CIARAMELLA E MARRAZZO(PD), CAMMARANO E SAIELLO(M5S), CESARO (FI) E DE PASCALE (PR.IN RETE)

Il Consiglio ha approvato a maggioranza, con il voto contrario delle opposizioni, (presenti 42, votanti 42, favorevoli 28, contrari 14, non votanti 6) la Legge annuale di semplificazione 2016 Manifattur@Campania:Industria 4.0 introdotto all’esame dal Presidente della III Commissione Nicola Marrazzo (Pd). “La legge – ha spiegato il democratico – promuove l’attrattività del territorio campano per favorire l’insediamento delle imprese della manifattura innovativa e del lavoro artigiano digitale, il rilancio produttivo e la valorizzazione congiunta delle attività artigianali tradizionali e sostiene il comparto manifatturiero e gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione dei prodotti e dei processi produttivi, con particolare riguardo alle tecnologie abilitanti per lo sviluppo industriale in chiave 4.0, al fine di garantire la transizione del sistema produttivo manifatturiero verso il modello della ‘fabbrica intelligente’”. Per l’assessore regionale competente Amedeo Lepore: “La Regione Campania è la prima ad adottare una legge all’avanguardia come questa e che consentirà, grazie al lavoro delle commissioni e del Consiglio, di fare un salto di qualità in termini di semplificazione e di impulso alle attività produttive”. Il provvedimento introduce una serie di misure volte alla semplificazione per favorire le imprese manifatturiere innovative ed altri interventi di semplificazione per dare slancio alle attività commerciali temporanee, all’apertura delle agenzie di viaggio e di turismo, le vendite di fine stagione, le attività ricettive, agrituristiche, di pesca ed ittiturismo, per i pagamenti di tributi regionali, in materia di trasporto pubblico locale, misure di razionalizzazione e semplificazione normativa. Inoltre, sono previste le linee guida dell’industria 4.0, da adottare da parte della Giunta regionale, per favorire l’attrazione di nuovi investimenti e i processi di reindustrializzazione nonché la valorizzazione della competitività d’impresa e l’innovazione delle imprese manifatturiere e artigiane. Le linee guida sono tese raggiungere, tra gli altri, i seguenti obiettivi: promuovere l’incontro tra tecnologie digitali garantendo l’evoluzione del know-how e delle competenze digitali delle piccole e medie imprese, favorire l’integrazione tra formazione professionale, università, ricerca, imprese manifatturiere e lavoro artigiano digitale, favorire la formazione di reti d’impresa. Sono, inoltre, previste le Officine della manifattura innovativa, promosse dal governo regionale attraverso accordi con i comuni e gli enti del sistema regionale con le associazioni di rappresentanza del mondo produttivo e artigianale e con le associazioni culturali e cooperative territoriali; il coworking ovvero la progettazione e la realizzazione di nuove forme di attività delle microimprese e la collaborazione tra le stesse; la piattaforma tecnologica Fabbrica intelligente, un portale dedicato, accessibile dal sito della Regione, che consente di divulgare la produzione industriale innovativa e il lavoro artigiano digitale; i market place dell’industria innovativa per promuovere l’innovazione di prodotto, di processo e organizzativa dell’industria manifatturiera e di internazionalizzare la commercializzazione dei prodotti; l’open innovation che consentono di utilizzare idee, soluzioni e tecnologie sviluppate da attori esterne quali utenti, università, centri di ricerca, piccole e medie imprese, nuove imprese e start up innovative. Sul provvedimento si è sviluppato un ampio dibattito con il consigliere Gennaro Saiello (M5S) “Questa legge è l’ennesimo ‘pacco’ confezionato per i cittadini campani perché è priva della parte più importante: cioè le azioni concrete per le attività produttive. E’ una legge vuota che ha fatto emergere quanto vacilli la maggioranza tanto che, dopo le ripetute assenze in Commissione, ancora oggi, ci sono emendamenti soppressivi e modificativi presentati proprio da esponenti del Pd. Come M5S abbiamo presidiato ogni fase e abbiamo presentato quaranta emendamenti per migliorare la legge, ma la maggioranza li ha considerati inammissibili per la metà. Quella che doveva essere una legge volta a semplificare le imprese si è trasformata in una sorta di mini collegato per camuffare interventi di altra natura nascosti nell’art. 16 nel quale si cerca mettere una ‘toppa’ agli errori commessi nei provvedimenti precedenti”.saiello

Immediata la replica del capogruppo di De Luca Presidente in Rete, Carmine De Pascale: “Come si fa a dire che questa legge prende in giro i cittadini della Campania? E’ una legge coraggiosa che sostiene le piccole e medie imprese, con interventi perla manifattura innovativa, per l’accesso al credito, di sgravio fiscale, di semplificazione burocratica, una legge che apre alla quarta rivoluzione industriale”. Negativa la posizione del capogruppo di FI Armando Cesaro: “Con questo provvedimento la maggioranza è partita male e finisce peggio questo ddl, nato con un falso, contiene il vuoto, è del tutto irrilevante per i cittadini, si parla di semplificazione in termini altisonanti ma essa non produce nulla, se non l’ennesima modifica alle modalità per la nomina dei direttori generali della sanità. Da parte nostra – ha continuato – abbiamo tentato di migliorare il testo con proposte concrete ed efficaci, ma non comprese dalla maggioranza, come quello per introdurre i tutor contro la burocrazia, l’atto aziendale unico nella sanità per rendere il lavoro dei direttori misurabile e valutabile, l’affidamento all’Arpac del ruolo centrale per gli investimenti tesi all’ambiente. Questo ddl non avrà il nostro voto – ha concluso Cesaro – ma solo la nostra attenta vigilanza per verificare che cosa potrà effettivamente produrre per i nostri territori”. Per Michele Cammarano (M5S): “Il tema dellamanifattur@4.0. è mutuato dagli USA e dalle grandi realtà produttive di quel territorio, ma non si adatta alle nostra realtà produttiva fatta di piccole e medie imprese”. infine, la consigliera Maria Antonietta Ciaramella (Pd): “Oggi andiamo ad approvare una legge che non è semplicemente un adempimento amministrativo – ha ribadito – , ma che risponde alle esigenze del nostro territorio e dei nostri cittadini, aggiungendo anche un metodo di verifica e un metodo di prevenzione affinché i tempi siano realmente certi e i costi meno onerosi per chi vuole fare impresa e per chi vuole esercitare legittimamente la propria autonomia, anche in campo di attività associative e di promozione del territorio”.

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