Cultura

Dalle opere di Giuseppe Patroni Griffi “Storie naturali e strafottenti – Ragazzo di Trastevere”

Il Teatro Stabile di Napoli in collaborazione con l’Università Suor Orsola Benincasa mette in scena al Teatro Mercadante dal 12 al 22 Febbraio 2015 lo spettacolo “Storie naturali e strafottenti – Ragazzo di Trastevere”.

I personaggi di Peppino Patroni Griffi non sono fatti della stessa sostanza dei sogni. Otello, protagonista di “Ragazzo di Trastevere”, non vuole farsi piovere in testa. Nello stanzino in cui dorme non ha neanche lo spazio per girare intorno al letto e la pioggia attraversa il tetto, nonostante la pece. Così, in cerca di aria e di luce, il giovane trasteverino si arruola volontario per l’Africa. E il suo apprendistato alla vita  comincia nel peggiore dei modi: con la scoperta dell’orrore della guerra.  E’ un girotondo di ultimi quello che ci presenta l’autore de Il mio cuore è nel sud, una giostra di tipi impegnati ognuno  nella propria personale battaglia contro solitudini e miserie.  Le avventure di Otello si dipanano in un mondo non ancora “mcdonaldizzato”, dove i bisogni sono quelli primari e l’altalena di brutalità e tenerezze, di desideri soddisfatti e di speranze deluse, Patroni Griffi le racconta con una prosa ricca e varia che    – come ricorda Borges – si rivela come la forma più difficile della poesia.

Patroni Griffi fa con le parole quello che Picasso ha fatto con il  volto umano: spostando  gli occhi e  i  nasi dove non dovrebbero stare costringe a guardarli meglio; così, nel Ragazzo di Trastevere , le parole non sembrano imbalsamate dall’uso, sono le parole di sempre ma con l’abito della domenica. Una scrittura che ha la forza di un linguaggio che parla della vita, senza essere il linguaggio della vita. Un linguaggio alto, letterario, con il quale l’autore ci racconta le vicende di personaggi – come scriveva Moravia –  “dalla vita semplice fino al mistero”. Otello è un anti-eroe dei nostri tempi, troppo povero per permettersi una morale, ma tanto spavaldo da battere i pugni sul tavolo del destino per chiedere la propria parte di felicità.  In fondo è un uomo come tanti, verrebbe da dire come tutti: con la paura della morte e bisognoso d’amore.

Drammaturgia e regia di Giuseppe Sollazzo con Anna Ammirati, Michele Costabile, Davide Paciolla; scene di Luigi Ferrigno, costumi di Zaira de Vincentiis; disegno e luci di Gigi Saccomandi, registrazioni audio e video di Alessandro Papa, voce registrata di Mariano Rigillo e foto di scena di Laura Micciarelli.

Programmazione: 14 Febbraio ore 17 – 15, 17, 18, 20 e 21 Febbraio ore 21 – 19 e 22 Febbraio ore 18

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