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De Magistris e la maggioranza perduta

Il consiglio comunale, che si sarebbe dovuto tenere lunedì scorso, è saltato per mancanza del numero legale. A Napoli questa è, ormai, una storia che si ripete. Non è il primo Consiglio, infatti, a essere annullato per il mancato raggiungimento del numero necessario alla seduta stessa. Seduta che, dunque, è stata sospesa perché non si è raggiunta la maggioranza per sostenerla. Dopo aver rivolto un omaggio all’attore Luca De Filippo, deceduto qualche giorno fa, infatti, non si è potuti andare avanti con l’ordine del giorno, perché non c’erano abbastanza persone.

L’impossibilità di sostenere un Consiglio Comunale è ormai normale per Luigi De Magistris, che nonostante abbia ancora sei mesi di governo, prima delle prossime elezioni, al momento sembra non riesca ad avere una maggioranza che lo sostenga. Sebbene l’ipotesi di una sfiducia sia praticamente impossibile, visti i tempi brevi che ci separano dalle amministrative di maggio, il sindaco dovrebbe iniziare, comunque, a preoccuparsi dell’attuale situazione. Una situazione che non permette una serena, se non addirittura impossibile, amministrazione della città. Quest’annichilamento potrebbe voler significare che, da qui a sei mesi, sarà difficile prendere decisioni per Napoli e per i suoi cittadini.

Non sono mancate le accuse al sindaco, il gruppo consigliare del Partito Democratico, all’indomani del mancato Consiglio Comunale in una nota ha dichiarato: «Ormai anche in Consiglio comunale De Magistris non ha più i numeri per approvare gli atti deliberatici, noi siamo stati in aula fino alla commemorazione di Luca De Filippo, poi siamo usciti assieme all’opposizione, chiedendo la verifica del numero legale. La situazione è diventata insostenibile».

Oggi è impossibile non notare questa difficoltà, se non si riesce a portare a termine i Consigli Comunali, sedi in cui dovrebbero essere approvate decisioni fondamentali per la gestione di una città, come sarà governata Napoli per i prossimi sei mesi? E’questa la domanda che l’opposizione porta all’attenzione mediatica. E a farne le spese, ancora una volta, sarebbero i cittadini e la città, che nonostante hanno il diritto ad avere un’amministrazione funzionante, pagano le conseguenze di una gestione caotica e vanificata dalla mancanza di una maggioranza che la supporti. Anche perché se la situazione continuerà ad avere questa piega, difficilmente, si riuscirà ad andare avanti e sebbene si farà qualche “sporadico” Consiglio Comunale, quale sarà il clima? L’amministrazione cittadina, quindi, potrebbe restare in standby fino al nuovo ordine, che coinciderebbe con le prossime elezioni di maggio. Standby, però, che pensando alla situazione napoletana, somiglia più a un paradosso che ad altro.

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