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Difesa dell’ambiente, a Portici si riscoprono gli orti urbani

Sarà il periodo di austerity, sarà che il prezzo di frutta e ortaggi che è schizzato alle stelle, ma c’è comunque da registrare, a Portici, un’oasi di verde tra i parchi condominiali in Via Caportano. E’ qui che si curano e coltivano orti senza l’aggiunta di sostanze chimiche. L’idea è di Andrea Coppola, ex dipendente dell’ Eni, e di sua figlia Stefania: è nata così Più orti in Città, associazione culturale per la promozione e diffusione degli orti urbani. L’associazione vuole essere, in una città a forte densità abitativa come Portici, un punto di aggregazione per adulti e giovani che intendono «sporcarsi le mani» con la terra, respirarne gli odori tipici e gustare quel sapore dei prodotti di cui si sta perdendo il ricordo. Andrea Coppola, presidente dell’ associazione, abita in uno dei condomini di Via Caportano e ha progettato di aprire alla città quello spicchio di verde, coltivato ad agrumi, e sottratto al degrado 9 anni fa. Nel 2010, infatti, con la scomparsa del proprietario, l’agrumeto rischiava di essere abbandonato e per questo la famiglia Coppola decise di acquistarlo e salvarne le piante.

 © ANSA

Oggi sull’appezzamento di terra si contano 40 orti, coltivati in prevalenza da donne, oltre ad alberi di limoni, arance e mandarini. Negli orti sono visibili in questo periodo pomodori, erbe da cucina, melanzane, fiori di zucca, more, peperoncini, e prugne, che vengono curati dai soci dell’associazione. Si ritrovano qui anche la sera dopo l’orario di ufficio. Chiunque può iscriversi all’associazione e ricevere un pezzo di terreno di 60 metri quadri da coltivare, ottenere acqua per usi irrigui ed indicazioni per l’acquisto di bulbi e semi. L’ associazione, inoltre, porta avanti un progetto di recupero ambientale con cespugli aromatici e fiori per attirare gli insetti utili all’agricoltura ed ha realizzato una casetta per i pipistrelli che sono molto importanti per il controllo delle zanzare.

 

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