ultimissime

Direzione provinciale PD napoletano. Bassolino rientra e rilancia

Si è svolta ieri sera a Napoli l’assemblea della direzione provinciale del Pd. Tra i partecipanti spicca la presenza di Antonio Bassolino, assente da tempo alle riunioni del partito, che prende la parola per ben venti minuti, rispetto agli otto previsti, riscuotendo notevoli consensi. L’ex governatore chiama in causa l’ex premier Matteo Renzi: “il Renzi vero non avrebbe consentito che a Napoli avvenisse quello che è accaduto, perché a Napoli c’è qualcosa in più rispetto ai problemi nazionali.  Il renzismo territoriale è una delle insidie più serie avute. Noi dobbiamo sapere che è da rifare tutto, ripartire dalla realtà che è stata il vero avversario di Renzi. De Magistris ora è più forte delle elezioni perché si è presentato come l’anti-Renzi. Io glielo chiesi in Prefettura, ma da chi prendi informazioni su Napoli? De Magistris oggi malgrado la sua amministrazione è più forte delle elezioni dove con furbizia ha fatto di Renzi il vero candidato delle comunali. Noi dobbiamo essere un’opposizione credibile che non ha rancore verso chi ci ha sconfitto ma che è un partito che è contento quando si fa qualcosa di buono. Io lo sono, da ex sindaco. Non ho nessuna animosità personale non avendo votato né il segretario provinciale né regionale, ma qui a differenza di Roma abbiamo avuto un quid in più: non siamo andati neanche al ballottaggio. Lì i Cinque Stelle anche se non avessero voluto, avrebbero vinto. Poi si è perso al referendum: in politica le cose si tengono una dopo l’altra. È necessario gestire la crisi grave del Pd con un tesseramento aperto e controllato da elettrici ed elettori noti del Pd che offrano garanzia che le correnti interne non danno alla città”. L’obiettivo deve essere la costruzione di un nuovo Pd: “Noi siamo all’ 11 per cento e veniamo da grandi storie politiche di partiti di massa che sanno cosa vuoi dire mettere la politica al primo posto, abbiamo combattuto massimalismi e minimalismi, invito ad avere una sfida di idee, per elaborarne diverse da quelle di tanto tempo fa, visto che non ce ne sono di nuove”. Bassolino termina il suo intervento auspicando una gestione della crisi e non delle spoglie del Pd. Il segretario provinciale Venanzio Carpentieri propone la convocazione di un congresso in primavera, gestito dall’attuale esecutivo, “allargato a chi vuole dare una mano”.  Gianluca Daniele propone invece la convocazione delle primarie ad aprile, si deve ripartire dal rispetto per l’appartenenza ad un progetto comune che deve basarsi su tre questioni fondamentali di cui il congresso straordinario dovrà discutere, ovvero i contenuti (mettere al centro il lavoro, questione sociale e tutela dei diritti), le alleanze (dialogo con forze come Socialisti, Verdi, Sinistra Italiana e Repubblicani) e il gruppo dirigente che dovrà essere espressione di rinnovamento e discontinuità rispetto alla linea politica precedente. Valeria Valente avverte che la ripartenza non la può richiedere chi ha diviso il partito e lo ha attaccato con i suoi post. Antonio Marciano ha chiesto le dimissioni degli attuali dirigenti “anche e soprattutto dopo il disastro alle elezioni amministrative e per lo stato in cui versa il PD, si avverte la necessità di un nuovo patto politico da scrivere nell’interesse di Napoli, della Campania e poi del PD. Un patto non tra le componenti ma un patto che impegna il partito intorno ad una agenda politica condivisa”.
La discussione proseguirà lunedì prossimo.

Potrebbe piacerti...