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DISASTRO FERROOVIARIO DI VIAREGGIO.CONDANNATO A 7 ANNI MORETTI,EX AMMINISTRATORE DELLE FERROVIE.ESPLODE LA RABBIA DEI FAMILIARI

La sentenza a sette anni dalla strage che costò la vita a 32 personeSette anni all’ex amministratore delegato delle Ferrovie Mauro Moretti per il disastro ferroviario di Viareggio. Per lui il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 16 anni di carcere. Condannato a sette anni anche Michele Mario Elia, al tempo ad di Rfi. 7 anni e 6 mesi per Vincenzo Soprano, ex ad di Trenitalia e di Fs Logistica. Gli imputati sono in tutto 33, e 9 società.  Sono accusati a vario titolo di disastro ferroviario, incendio colposo, omicidio colposo plurimo, lesioni personali.

La sentenza è arrivata dopo sette anni dalla strage del 29 giugno 2009 che costò la vita a 32 persone no 2009 quando una cisterna di gas esplose dopo il deragliamento del treno merci. Quella sera un treno merci carico di gpl esplose nella stazione della città versiliese, causando la morte di 11 persone e quella successiva, per ustioni, di altre 21.

In aula a Lucca trentadue sedie vuote con le foto delle vittime del disastro ferroviario. Oltre ai familiari, che sono stati accolti da un lungo applauso, presenti anche sindaci e rappresentanti delle istituzioni, compreso il consigliere regionale toscano del Pd Stefano Baccelli, che all’epoca del disastro era presidente della provincia di Lucca.

E’ esplosa la rabbia dei familiari. In un clima incandescente, Marco Piangentini, presidente dell’associazione “Il Mondo che Vorrei”, che riunisce i familiari delle vittime della strage ferroviaria ha commentato: “Delusione? Certo, a caldo, condanne a 7 anni, che sono meno della metà delle richieste della Procura, lasciano spazio alla delusione e all’amarezza. Ma bisogna anche capire come mai i giudici hanno emesso la sentenza con queste condanne”. E ancora: la sentenza nel suo complesso “fa emergere l’esistenza di un sistema di sicurezza ferroviaria che non funziona e loro si dichiarano innocenti  possono benissimo rinunciare alla prescrizione e dimostrare la loro innocenza nel processo”.

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