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DOMANI ASSEMBLEA NAZIONALE DEL PD. RENZI APRE UN NUOVO CORSO, CON UMILTA’ E RESPONSABILITA’? IL NUOVO PARLAMENTINO ELEGGERA’ LA DIREZIONE NAZIONALE

Il post-primarie è già cominciato, domenica 7 maggio l’Assemblea nazionale proclamerà Matteo Renzi segretario e Maurizio Martina vicesegretario.

“Domenica 7 maggio – ha scritto Renzi – l’Assemblea Nazionale ufficialmente darà il via al mandato 2017-2021 della nuova segreteria. In quella sede illustrerò le mie proposte di lavoro ai mille delegati. Umiltà e responsabilità significa che c’è un grande lavoro da fare e con Maurizio Martina lo faremo volentieri”.

La riunione si terrà a Roma all’Hotel Marriott (via colonnello Tommaso Masala 54, vicino l’aeroporto di Fiumicino) con inizio ufficiale alle 10 (si prevede che i lavori termineranno a metà pomeriggio) e verrà trasmessa integralmente in streaming su www.unita.tv.

Sulla base dei risultati ufficiali delle Primarie, si insedia l’Assemblea nazionale composta da 1000 persone, più 21 segretari regionali, 100 parlamentari e 70 membri di diritto (fra ex segretari, esponenti di governo eccetera). I numeri consegnano a Renzi 700 delegati, a Orlando 212 e a Emiliano 88.

Il parlamentino domenica, dopo la proclamazione del segretario, eleggerà innanzi tutto il presidente (il cui nome verrà indicato dal segretario stesso, si va verso la conferma di Matteo Orfini), poi la nuova Direzione, composta da 120 membri (altri 20 saranno indicati direttamente da Renzi più un certo numero di diritto). Anche in questo caso la maggioranza a favore del segretario sarà netta: 84 (+20) delegati per l’ex premier, 24 per il ministro, 12 per il governatore.

In queste ore sono in corso incontri e riunioni per compilare la lista dei membri della Direzione, l’organo più ristretto e importante per il Pd: scontata la presenza dei capigruppo e dei vice, così come quelli delle Commissioni.

In corrispondenza del risultato delle primarie, sarà ovviamente un’assemblea a maggioranza nettamente renziana. In questi giorni al suo interno si discuteranno i pesi delle sue diverse componenti, che poi sono sostanzialmente due, a parte i renziani: AreaDem (Franceschini, Fassino, Rosato, Zanda, Sereni) e la parte dei Giovani turchi vicini a Orfini.

L’impressione è che sia in corso un processo di maggiore coesione nella maggioranza renziana, che i confini fra le varie anime si siano fatti più labili. Un indizio di questa tendenza era già chiaro quando si decisero le liste uniche a sostegno della candidatura dell’ex premier.

Non è da escludere che Renzi voglia da subito creare un clima positivo con le minoranze di Orlando e Emiliano (certamente più facile con il ministro che non con il governatore), e in questo senso è possibile che un “orlandiano” entri nella nuova segreteria (che verrà eletta settimana prossima dalla Direzione).

Quello che sarà tutto da vedere è se il segretario del Pd fornirà nella relazione elementi più chiari circa il “nuovo corso” che egli ha detto di voler aprire. Così come c’è grande attesa per il tema del rapporto con il governo Gentiloni e l’apertura di una vera e propria trattativa con gli altri partiti sulla legge elettorale.

 

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