Officina delle idee ultimissime

DON MAURIZIO PATRICIELLO:”TRASGREDIRE,ANDARE CONTRO CORRENTE…”

di Maurizio Patriciello

Trasgredire. Andare contro corrente. Chi di noi non ha provato, almeno in una stagione della vita, il desiderio di voler essere a tutti i costi originale? Di prendere le distanze dai comuni mortali e spingersi in avanti? Di Innalzarsi al di sopra della massa per raggiungere il podio? Trasgredire da sempre eccita i giovani, non li intimorisce. Purtroppo non sempre, non tutti riescono a distinguere il male dal bene; il bene dal meglio. Il pericolo della confusione è sempre dietro l’ angolo; e nella confusione si nascondono le insidie. Perché porre un freno ai desideri, spegnere i sogni, temere di sfidare il destino? Perché non giocarsela tutta, la partita della vita? Si chiedono i ragazzi a ogni generazione. Sulla terra, nei secoli, miliardi di esseri umani, hanno provato gli stessi sentimenti, avvertito le stesse spinte, gli stessi bisogni, e ognuno li ha sentiti come assolutamente nuovi e originali. Tanti che pur si dissero “ trasgressori”, in fondo non furono veramente tali. Piacere e dovere; bene privato e bene pubblico; egoismo e carità. Binomi indissolubili come i matrimoni celebrati in chiesa. I primi li sentiamo quasi sempre amici, per i secondi non sempre proviamo simpatia. La tentazione di separarli è forte. Quando accade, però, si contano i feriti come dopo una battaglia. Ogni valore è veramente tale solo se resta rispettoso e umile. Se non si fa prepotente con i deboli. Se sa convivere con gli altri. Per il diritto che reclamo ad alta voce nessuno – né oggi né domani – dovrà pagare il conto. Nessuno dovrà piangere una lacrima. Nessuno dovrà maledirmi negli anni che verranno. Rispetto per tutti. Per coloro che hanno voce per gridare e per chi ancora non può pronunciare una parola. Per il bimbo che la mamma porta a scuola e per il fratellino che lentamente le fa crescere nuovamente il grembo. Per il compagno di banco col viso color carbone e per la nonna che non si alza più dal letto. Per chi vorrebbe stringere al suo petto un figlio e per chi è costretta a generarlo, partorirlo e venderlo per non morir di fame. Trasgredire, dicevamo. Andare contro corrente. Possiamo farlo? Certamente, possiamo, Anzi dobbiamo farlo. Essere originali? È un obbligo. Ogni uomo è unico e irripetibile. Nuovo come nuovo è il giorno che viviamo. Chi è allora il vero trasgressore? Quando, come e perché possiamo affermare che per davvero sta realizzando in pienezza la sua vita? Quando ha fatto veramente centro? La Chiesa ci indica una schiera infinita di queste persone belle. Sono i santi, nostri grandi amici. Persone tra loro tanto diverse: per età, condizione sociale, temperamento, epoca in cui vissero. C’è tra essi chi ha fatto cose talmente strabilianti da metterci a disagio. Sono i martiri che ogni secolo ha conosciuto. Coloro che per amore a Cristo e agli uomini, alla Chiesa e al mondo, non mentirono, non tradirono, non rinnegarono. Nemmeno la tortura li fece retrocedere. Troviamo poi bambini, giovincelli, suorine, donne e uomini umili e semianalfabeti. Non tutti fecero grandi cose. Molti non solcarono i mari né sfidarono la spada. E poi papi e vescovi; teologi e filosofi insigni. Re e regine; sudditi e soldati; pastorelli e monache. E ancora … ancora … ancora … Ma cosa ha in comune Teresina di Lisieux e Ignazio di Antiochia? Pietro il pescatore, Giovanni Bosco ed Edith Stein? Ardevano tutti di amore per Dio e per il prossimo. Mai e poi mai si sarebbero accontentati di ciò che si impone e appare. Volevano “trasgredire”. A tutti i costi. Non per essere superiori ai loro amici, ma per farsi loro servitori. Avevano compreso la grande verità: solo chi ama, chi comprende, chi perdona “trasgredisce” veramente. Perché ogni volta che alla vanità e all’ orgoglio; all’ egoismo e alla stoltezza si negano l’ accesso in casa propria ci si eleva. Si vede meglio Dio. Si intravede meglio l’ uomo e il suo cuore grande e tante volte miserabile. La carità è una montagna dalla cui vette si vedono cose che occhio mai non vide. Occorre arrivare a tutti i costi in cima. I santi ci sono riusciti e ci indicano la meta. Per facilitarci la scalata ci hanno lasciato in dono gli attrezzi, i rifugi, i sentieri e le provviste. Non siamo all’ anno zero. Abbiamo la piccozza della fede, i chiodi della nostra umanità e la brama di contemplare il cielo. L’ uomo non basterà mai a se stesso. In un piccolo torace ospita un cuore dalle dimensioni immense. Limitato e fragile sa di poter osare l’ impossibile. L’ uomo è capace di “ contenere” Dio e di perdersi a sua volta nel grande mare del suo Essere. I santi lo capirono. Chiediamo la loro intercessione mentre tentiamo di incamminarci per la stessa strada. Vogliamo anche noi “trasgredire”. Ma trasgredire per davvero. Andare contro corrente. E non c’è altra possibilità di farlo se non innamorandoci svisceratamente del Dio di Gesù Cristo per poter amare e servire i fratelli che incontriamo sul cammino.

Padre Maurizio Patriciello.

Potrebbe piacerti...