FUOCO INCROCIATO DELLA STAMPA CATTOLICA CONTRO IL MINISTRO SALVINI.TONI ESPRESSIVI SPREZZANTI ED INSENSIBILI. VADE RETRO!

Dopo “Famiglia Cristiana” anche il quotdidiano cattolico “Avvenire” attacca il ministro Salvini, mostrando in questo modo un malessere diffuso nella Chiesa italiana per le parole, oltre che per le politiche, del ministro dell’Interno e del neo Governo. In settimana anche l’indignazione del Presidente Mattarella dopo gli spari contro una bimba rom:”una barbarie che deve suscitare indignazione.”  Insomma sul veleno del razzismo che continua ad insinuarsi nelle fratture della nostra società e che alimenta anche gravi episodi di intolleranza tutti gli uomini di buona volontà,amanti e rispettosi di leggi e diritto devono fare passi concreti di coraggio.

Una mano che si leva verso il volto del ministro dell’Interno sotto il titolo ‘Vade retro Salvini’. E’ la copertina del numero di Famiglia Cristiana in edicola. “Niente di personale o ideologico si tratta di Vangelo”, commentano dal settimanale.”La Cei, i singoli vescovi, le iniziative di religiosi. La Chiesa reagisce ai toni aggressivi del ministro degli Interni” si annuncia, in copertina, lo speciale ‘Emergenza migranti’. ‘Famiglia cristiana’, spiega una nota, apre lo speciale con le riflessioni della presidenza della Conferenza episcopale italiana (Cei): “Come pastori non pretendiamo di offrire soluzioni a buon mercato. Rispetto a quanto accade non intendiamo, però, né volgere lo sguardo altrove, né far nostre parole sprezzanti e atteggiamenti aggressivi. Non possiamo lasciare che inquietudini e paure condizionino le nostre scelte, determino le nostre risposte, alimentino un clima di diffidenza e disprezzo, di rabbia e rifiuto”.

Dopo questo eloquente vade retro della rivista dei Paolini è il giornale della Conferenza Episcopale Italiana, in un editoriale affidato in prima pagina a Marco Impagliazzo, presidente della Cominità di sant’Egidio, a criticare una dichiarazione di Salvini sui Rom e sulla possibilità di chiudere i campi nomadi. ” Ma nessun uomo è mai un parassita”, titola Avvenire, che manifesta tutta la sua perplessità sul “linguaggio di un importante ministro della Repubblica a proposito di una minoranza variegata presente in Italia da tempo, quella dei Rom.” Il ministro Salvini ha detto nei giorni scorsi che “i Rom sono una sacca parassitaria e si ostinano a vivere nella illegalità.”

Le parole sono importanti hanno un valore ed un peso, così come il silenzio,a volte complice, di tanti credenti. Il cristiano si fa carico dei problemi e delle sofferenze del prossimo. Il cristiano non si lascia strumentalizzare da chi vuole usare i crocifissi nei porti e nei luoghi pubblici come un Big Jim qualunque. La Croce, come ha ricordato il direttore di Civiltà Cattolica padre Antonio Spadaro, ” è segno di protesta contro peccato, violenza, ingiustizia e morte. Non è mai un segno identitario. Grida l’amore al nemico e l’accoglienza incondizionata.  E’ l’abbraccio di Dio senza difese.”

Una considerazione finale:io capisco e condivido il fatto che i toni di Salvini siano in diverse occasioni sprezzanti, ed insensibili al fenomeno immigrazione in generale, ma va detto e ribadito che il nostro Paese sta vivendo un’ emergenza sociale ed umanitaria abbastanza seria ed epocale. Occorre mettere in campo strumenti e decisioni collettive, comprendere anche il disagio emotivo dei cittadini, chiedere con più vigore alla comunità internazionale di agire affinchè le tragedie in mare abbiano una fine.Occorre, altresi, aumentare le esperienze di integrazione che già ci sono. Queste buone prassi, alimentate dal sentimento civico e religioso, porteranno ad una linea più aperta ed accogliente dell’opinione pubblica italiana.  Meno male che Famiglia Cristiana ed Avvenire abbiano preso posizione. E’ un grido forte contro ignoranza e razzismo. Vade retro non è mandar via nessuno!

 

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