GIORNO DELLA MEMORIA: I GERMI DELL’INTOLLERANZA E DEL RAZZISMO RISCHIANO DI RIPRODURSI. IL RICORDO DELL’OLOCAUSTO, DELLA CATASTROFE (SHOAH).).

A settantaquattro anni dalla liberazione del campo di stermino di Auschwitz, «l’orrore indicibile che si spalancò davanti agli occhi dei testimoni ci interroga e ci sgomenta ancora oggi». Con queste parole il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha aperto il suo discorso in occasione della cerimonia per celebrare la Giornata della Memoria che quest’anno dedicato alle «Donne nella shoah».

Giorno della Memoria 2019: il 27 gennaio 1945 l’Armata Rossa liberò il campo di concentramento di Auschwitz ed è per questo che l’Onu, nel 2005, ha scelto questa data per ricordare le vittime dell’Olocausto. In Italia la celebriamo sin dal 2001. Riflettere nel Giorno della Memoria è importante non solo per non dimenticare, ma anche perché i germi dell’intolleranza e del razzismo sono nella società di oggi. E rischiano di riprodurre, magari in forme diverse, tragedie diventate le pagine più buie dell’umanità. Il discorso di Mattarella è partito da Auschwitz perché è quel campo di sterminio nazista «il simbolo del male assoluto»: «quel male che alberga nascosto, come un virus micidiale, nei bassifondi della società, nelle pieghe occulte delle ideologie, nel buio accecante degli stereotipi e dei pregiudizi. Pronto a risvegliarsi , a colpire, a contagiare, a distruggere appena se ne ripresentino le condizioni». E dunque, ha aggiunto il presidente della Repubblica, mettendo in guardia sul tema sempre attuale di una “ società senza diversi”: «Ecco, in sintesi estrema, limito fondante e l’obiettivo perseguito dai nazisti. Diversi, innanzitutto, gli ebrei. Colpevoli e condannati come popolo, come gruppo, come “razza” a parte».

Numeri e fatti di una follia, di un genocidio, di una vergogna, di una pagina buia, di un orrore. L’Olocausto, la Catastrofe (Shoah) indica il genocidio perpetrato dalla Germania nazista e dai suoi alleati nei confronti degli Ebrei d’Europa e verso tutte le categorie ritenute “indesiderabili”, che causò la morte di 15 milioni di persone tra cui 6 milioni di ebrei.
Nella giornata della memoria,mentre manteniamo vivo il ricordo della Shoah,diamo un valore mistico a quei luoghi, lì ci sono le nostre impronte.
Ricordare anche i tanti italiani razzisti ai tempi della Shoah,riconoscerlo è un buon antidoto alla retorica delle celebrazioni.
Fare memoria,rendere attuale oggi,per tenere alta l’attenzione contro ogni forma di razzismo e discriminazione culturale,sociale,politica e religiosa.
Una giornata sulla vita e non sulla morte,di figli che danno voce ai nonni e ai padri ma anche a se stessi e alle proprie lacerazioni.
Per non cancellare gli orrori della guerra e i ricordi dei lager.

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