IL PROPORZIONALE, L’UGUAGLIANZA DEL VOTO, I CAMBI DI CASACCA, LE SCELTE DI RENZI, DEL PD E DEL MOV5STELLE.

In base all’articolo 67 della Costituzione «ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato». E dunque può cambiare gruppo. Anche più volte.  E negli ultimi decenni ci sono state giravolte e tradimenti da invocare un esorcista per Camera e Senato! Bene, a prescidendere dalla legge lettorale, che ormai da decenni è un misto di proporzionale e maggioritario c’è stato questo scempio Costituzionale! E mentre si eleggono con il proporzionale e le preferenze i consiglieri comunali, quelli regionali e gli Eurodeputati ci si scandalizza, si invoca il ritorno del voto di scambio se si prova ad eleggere con il proporzionale e le preferenze i deputati e i senatori. Tutte le leggi elettorali ultime sono state votate con i voti della Lega che adesso invoca il magggioritario secco e grida allo scandalo del proporzioanale. Pd e Cinque Stelle vogliono tornare ad un sistema proporzionale puro, anche per depotenziare l’effetto maggioritario che in questo momento storico farebbe volare la Lega. Si dice:un ritorno alla Prima Repubblica, con un sistema nel quale neppure avere il 35% darebbe la possibilità di governare da solo al primo partito. Costringendolo ad alleanza. Nell’Italia del pentapartito il valore della rappresentanza di Pri, Pli, Psdi era enorme sul piano dell’indispensabilità. Neppure la Dc e il Psi potevano farne a meno. Può essere questo uno dei motivi della scissione di Renzi? Sicuramente. Certamente lui è a capo dei doromorotei che volevano un PD a loro immagine e somiglianza. Per questo, avendo bisogno di tempo, alle regionali in corso quest’anno e forse, De Luca permettendo, il prossimo anno, si prepara con tempi lunghi alle politiche e alle prossime Europee. Il problema sarà come colmare il vuoto di fiducia tra i cittadini e la politica. Il tempo e la fedeltà al Governo Conte ci dirà se Renzi è nudo e se il PD ritornerà ad essere il PDS.

I cambi di casacca della legislatura in corso sono già 18, tra poco arriveranno quelli dalla pattuglia renziana.

La scorsa legislatura parlamentare, invece, è stata la legislatura più instabile della storia della Repubblica: in 57 mesi i cambi di casacca sono stati la cifra record di 566.

Un valzer che – secondo i calcoli di OpenPolis – ha coinvolto 347 parlamentari. Dunque il 35,53% degli eletti ha cambiato casacca almeno una volta. In 57 mesi di legislatura significa una media di 9,58 cambi al mese. Un numero più che raddoppiato rispetto alla XVI legislatura (2008-2013) che aveva contato 4,5 cambi di casacca al mese. Alla Camera dei deputati sono stati registrati 313 cambi di gruppo, con 207 deputati coinvolti, che rappresentano il 32,86% della platea di parlamentari di Montecitorio. A Palazzo Madama sono stati 253 cambi di casacca e 140 senatori transfughi (43,57%).

Dunque il ricorso al referendum sulla prossima legge elettorale proporzionale potrebbe rivelarsi un’arma parecchio efficace. In tempi di post politica, di completa ed esasperante personalizzazione dei partiti, la domanda di affidare a un uomo solo il comando, attraverso la chiamata del popolo (vince chi ha un voto in più) ha un suo innegabile appeal e potrebbe consegnare a Salvini, la cui firma solo due anni fa è servita per approvare la legge attuale conosciuta come Rosatellum (insieme a Pd e Forza Italia, contro invece i grillini) la guida dello schieramento che vuole il ritorno al maggioritario. Il sistema proporzionale garantisce una migliore rappresentatività del maggioritario, con il quale, in teoria, si potrebbe avere il 100% dei seggi con solo 10 mila voti in più, ed è già successo! Cercare di coniugare rappresentatività e governabilità, senza pensare a penalizzare un partito o un uomo. L’eguaglianza del voto si inserisce in questo contesto poiché è solo attraverso sistemi elettorali che permettono ai cittadini di concorrere e di incidere in modo eguale alla determinazione dei propri rappresentanti che può dirsi realizzata una democrazia rappresentativa nella quale il processo politico sia in grado di «assicurare a ogni cittadino un certo pesopolitico».

Adelante con coraggio!

Potrebbe piacerti...