IL PROSSIMO LEADER DEL CENTROSINISTRA NON POTRA’ ESSERE UN NEMICO DI RENZI, MA NEMMENO UN SUO PRESTANOME. GENTILONI NON E’ LA COVER DI RENZI!

Il vuoto di potere in Italia, lo stallo per la formazione del Governo, i veti incrociati, al di là della dignitosa attività di Paolo Gentiloni,  cominciano ad avere conseguenze sia con Bruxelles, che con i mercati e i problemi reali degli italiani. Si scrive che il Quirinale sia stanco di veti, che è pronto un Governo di tregua, L’immobilismo ha preso un po’ tutti, anche il presidente Mattarella. Se non c’era accordo fin dal primo momento perché questo stillicidio? Sono arrivati anche timidi messaggi dalle elezioni in Molise e in Friuli. Il PD, ago della bilancia, con questo sistema elettorale, dovrebbe darsi una linea condivisa e un leader nuovo. Che difficilmente potrà essere un nemico di Renzi, ma non potrà essere nemmeno un suo prestanome.

Anche con l’ultima direzione il PD ha evitato, ancora una volta, di affrontare l’unico problema che meriti una discussione seria e serrata: perché perde i voti? E il bello è che a decidere ed orientare la discussione sono donne e uomini che lo hanno portato alla sonora sconfitta. Nessuno, anche in questa occasione, ha avuto il coraggio di indicare le responsabilità dello stato comatoso dei dem e metterle nero su bianco.

Dopo il voto in Molise e Friuli  Venezia  Giulia il sondaggio Ipsos rileva il cambio di gerarchia. Di Maio  diventa terzo, dopo Salvini e Gentiloni.

L’altra sera Veltroni dalla Gruber ha ribadito che Gentiloni è “una grande risorsa del centrosinistra, che ha bisogno “di leaderschip inclusive.”

Pure io sono convinto che Gentiloni non sia la Cover di Renzi! Sa essere presente nelle fratture della politica che alimentano il populismo. Sa rispondere all’arma letale della generalizzazione, alla demagogia da destra e sinistra sul debito pubblico, le tasse, la corruzione, i vaccini e gli immigrati. Altro che supplente,rappresenta un modello alternativo al renzismo. Il Governo è passato dal solista all’uomo squadra. E’ inclusivo. Da chi rottamava, a chi ricuce. La sua sobrietà, il suo silenzio, il fare e poi sommessamente comunicare è sinonimo di un potere che non si vanta.
Uno stile cortese, educato, elegante,mai borioso. E’ rassicurante, ha provato a ricucire una società lacerata. E’ abituato alla dialettica. peccato che non ha “controllato” le uscite pubbliche di alcuni suoi ministri.

Nella strategia per riconquistare centralità un ruolo potrebbe per il PD averlo Gentiloni,  anche per smontare promesse impossibili di Di Maio e Salvini.

Avranno Renzi e i suoi il coraggio di valorizzare il premier uscente Gentiloni? Sempre Veltroni confessava che ” il Pd  oggi sembra l’asilo Mariuccia: dispetti e giochini. Il PD è come il conte Ugolino, divora di volta in volta tutti i suoi leader in una bulimia che non porta a nulla.”

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