ITALIA SENZA FIGLI,E’ CRISI SOCIALE?POSSIAMO AUMENTARE LE NASCITE?

L’Istat ci ha fatto sapere che nel 2014 in Italia la differenza tra nati e morti ha sfiorato quota meno centomila,un record.Peggio di così, senza fare paragoni suggestivi, solo durante la grande guerra del 1918.Il Paese è a crescita zero.
Non è vero che i giovani non vogliono fare figli, ci rinunciano. La crisi sta solo accentuando una tendenza in atto da anni. Che cosa conta di più nella retromarcia demografica? E’ difficle distinguere.

Altri dati.Gli under 15 sono il 13,8, l’età media è di 44,4 e 130mila è il numero degli stranieri che hanno aquisito la cittadinanza italiana,nonostante le paure di invasione.
Ma c’è un dato significativo:calano anche le nascite nelle famiglie degli immigrati.

l bilancio demografico dell’Istat, relativo alla situazione a fine 2015 a confronto col 2014, è compilato sul numero dei residenti, ma distingue quelli con cittadinanza italiana da chi non l’ha ancora o vuole mantenere la cittadinanza di uno stato estero. Il calo dei cittadini italiani residenti in Italia è stato di quasi 142mila unità. Se però si escludono dal conteggio i 178mila stranieri che nell’anno hanno acquisito la cittadinanza italiana, il calo è stato di ben 320mila unità. Il saldo naturale (cioè la differenza tra nascite e morti nel corso dell’anno) per la popolazione con cittadinanza italiana è stato negativo per 227mila unità, perché le nascite sono state meno di 414mila, mai così poche, e le morti oltre 641mila, mai così tante. In compenso gli stranieri residenti in Italia hanno fatto 72mila figli (con un tasso di natalità pressoché doppio degli italiani) e hanno dovuto registrare meno di 6.500 morti, con un tasso di mortalità pari a un decimo degli italiani, trattandosi di una popolazione mediamente più giovane.
Per colpa della crisi intelligenza e sapienza prendono strade diverse,la dimensione familiare e quella affettiva sono separate.
Servono più aiuti alle giovani coppie,una vera politica,una risposta oltre i confini del nostro Governo.L’Europa, che noi denigriamo e sottovalutiamo,sono anni che invia risorse che noi non utilizziamo per le fasce deboli.
Sembra quasi di poter dire che ognuno ha la crisi che si merita!

Possiamo aumentare le nascite? Di recente il demografo Massimo Livi Bacci in una intervista al Corriere ha fornito tre buoni consigli: anticipare l’età nella quale i giovani sono economicamente autonomi; migliorare le condizioni del lavoro femminile; aumentare la partecipazione dei maschi nella condivisione dei ruoli in famiglia.

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