LO SPEZZATINO DELLE POLITICHE SOCIALI E LA NARRAZIONE TURISTICA DI DE MAGISTRIS. NELLA RIFORMA DELL’ORDINAMENTO PENITENZIARIO LA GIUSTIZIA MINORILE E’ STATA LASCIATA FUORI.

Possiamo sospendere per un pò la narrazione turistica del sindaco De Magistris?  Sindaco possiamo parlare dei minori a rischio, del disagio dei nostri anziani, delle famiglie povere della città di Napoli, dei disabili, dei senza fissa dimora che hanno un indirizzo in una via di Napoli che non esiste (via E. Renzi).? Possiamo parlare dei ritardi, del comune di Napoli, per il pagamento alle cooperative sociali che espletano servizi importanti nel sociale? Sessanta cooperative al lavoro senza credito,più altri fornitori di servizi al comune. Servono certezze, trasparenza ed equità, che la nostra Napoli sembra aver smarrito.
Certo il sistema del welfare è legato alla carenza di risorse, allo spezzettamento delle funzioni riferite all’infanzia e all’adolescenza in più Ministeri, alle funzioni delegate alle Regioni, in più assessorati, ai comuni, ai piani di zona…. Ma se va bene, sull’onda dell’emotività, si effettuano interventi tampone, confusi, senza processi di coordinamento e di una visione strategica complessiva.
Ma Politica, deputati, ministri, consiglieri regionali ,Sindaci,amministratori locali con un pò di buon senso, di sensibilità e di consapevolezza pubblica li possiamo trovare? Scuole,terzo settore,agenzie educative, volontariato, imprenditori, Chiesa, Istituzioni locali devono fare rete.La tendenza è meno Stato, ma dobbiamo fermare la spirale, perché produce iniquità e non crea coesione. Oggi i bonus hanno sostituito la certezza della legge, parcellizzando i partecipanti alle prestazioni.
Al Ministero della Giustizia,dipartimento giustizia minorile possiamo trovare persone più coraggiose che investono in luoghi alternativi al carcere, nelle comunità?  Nella riforma dell’Ordinamento penitenziario la giustizia minorile purtroppo è stata lasciata fuori. La riforma è passata per tre commissioni. Appare di esito politico incerto la sorte della proposta delle altre due commissioni: quella su minori e giustizia riparativa, e quella sulle misure di sicurezza. Anche se, per quanto riguarda i minori e la giustizia riparativa, gli addetti ai lavori confidano nel fatto che una volta incardinata la riforma penitenziaria, le relative proposte possano essere veicolate dagli altri decreti in itinere e vedere finalmente la luce. Quello che si registra, dunque, è un risultato parziale, ma pur sempre molto significativo, sia per il periodo storico che per l’importanza che riveste per migliaia di persone e per la sicurezza di tutto il Paese.

I dati ci dimostrano che così se si investe in politiche sociali, in luoghi alternativi al carcere diminuiscono le recidive. Anche quei bambini che si sono fatti “paranza” stanno buttando via le loro vite. Questi ragazzi hanno la morte dentro. Sono adolescenti a metà .Non hanno mai conosciuto un mondo diverso, fatto di cultura, valori, cinema, sport.. Si sentono superiori ai vecchi capi della camorra. Qualche adulto, in carcere, mi ha detto: “Questi commettono reati senza investire quello che guadagnano”. Vogliono tutto e subito. Qui ed ora. La morte è l’unica pena che conoscono. Se hanno deciso di uccidere, lo fanno. Sparano nel mucchio e spesso non sanno neppure usare una pistola.

Nella sua requisitoria sulla paranza dei bambini, lo scorso anno, il pm Henry John Woodcock aveva insistito «sull’opportunità di dare una seconda possibilità a questi giovani, che dopo aver pagato il conto con la giustizia potranno provare a reinserirsi nel contesto legale». Ecco diamo una seconda possibilità a questi giovani, non un panettone, una pacca sulla spalla o una emozione da poco!

Le diseguaglianze sociali ed economiche sono rischi per la democrazia e la coesione sociale.

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