UNA RICERCA DELL’ISTITUTO TONIOLO:IL 40% DEI GIOVANI BOCCIA TUTTI I PARTITI, CRESCE IL SENSO DI ESTRANEITA’. SCEGLIERE CHI COSTRUISCE PIUTTOSTO CHE RIDURRE IL VOTO A SPOT.

Il “Rapporto Giovani” dell’Istituto Toniolo, realizzato in collaborazione con L’Università cattolica è sorprendente: per due giovani su dieci votare non ha significato. non solo non andranno a votare, non solo non si riconoscono nella politica, ma non hanno neanche fiducia nelle Istituzioni ed hanno perso ogni punto di riferimento ideale. Spesso non credono neanche nella Chiesa, che perde smalto tra i cattolici under 34. Sulla pagella prende 5 dai giovani cattolici e 4 da tutti gli altri. Papa Francesco da solo non basta.

Si tratta di un campione di 3000 persone di età compresa tra i 20 e i 34 anni rappresentativo su scala nazionale.

Il 40% boccia tutti i partiti, cresce il senso di estraneità e le donne sono ancora più incerte degli uomini. Cinque su dieci non si riconoscono nella tradizionale distinzione tra destra e sinistra. Il 28% è la percentuale di astenuti alle elezioni politiche del 2013. Il 45% è la percentuale delle donne che si dichiarano disaffezionate dalla politica.

Come leggere questo tsunami istituzionale?

Il rischio che serpeggia è quello dell’astensionismo anche tra le giovani generazioni. Troppi nomi, troppo caos, il cittadino ha la certezza di non scegliere, “inutile votare, rubano tutti” è una delle frasi fatte che viene più sciorinata.

Non mancano scelte e decisioni che sviluppano una coscienza civile, che trasmettono uno spirito di fiducia e di appartenenza. C’è chi cerca il confronto ed è interessato, ma vuole essere coinvolto nelle scelte decisionali di candidati e programmi.

Ecco che allora il tema del lavoro diventa nevralgico anche secondo la ricerca dell’Istituto Toniolo, così come saranno cruciali il confronto sui valori e i diritti e il dato finale legato alla partecipazione.

I vertici delle Istituzioni e dei partiti continuano a crederci, ma i sondaggi non li confortano. Ed allora attenzione a far prevalere le opinioni sulle notizie certificate. E allora mi chiedo se non sia il caso che le forze politiche rafforzino insieme scelte storiche, come l’euro, il risanamento finanziario, leggi di promozione sociale, il lavoro, e politiche di inclusione sociale.

Indubbiamente per esprimere un voto responsabile occorre avere attenzione ai programmi per scegliere quelli che costruiscono invece di demolire, che vanno oltre gli slogan elettorali. Attenzione cari astensionisti a non ridurre il voto in spot, ad emozioni e a credenze irrazionali e populiste.

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