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ELEZIONI:MOV5STELLE PRIMO PARTITO,VINCE COALIZIONE DEL CENTRO DESTRA, CROLLA IL PD, INIFLUENTE LIBERI UGUALI. A NAPOLI I PENTASTELLATI QUASI AL 5O%, A VALANGA IN CAMPANIA.

È il Movimento 5 stelle il vincitore indiscusso delle elezioni politiche 2018 con il 31% dei voti, mentre il centrodestra conquista la posizione di prima coalizione con il 37%. Il verdetto che viene fuori dallo spoglio dei seggi è netto: trionfa il Movimento 5 stelle, ma festeggia anche la Lega, che supera il 17,6% e sorpassa Forza Italia, ferma intorno al 15%. Grande sconfitto è il Partito Democratico, che si attesta intorno al 20%, ininfluente Liberi Uguali. L’affluenza definitiva è stata del 73% contro il 75,27% del 2013, quando però si è votato in due giornate. Abbracci, sorrisi e applausi tra i militanti M5s, per un risultato già definito ‘storico’, tensione al Nazareno, dove c’è poca voglia di parlare. Per avere dichiarazioni di vincitori e vinti bisogna aspettare qualche ora: sia Luigi Di Maio che Matteo Renzi hanno scelto di vedere i dati finali, prima di commentare. E il segretario Pd sembra vicino a un passo indietro.

La situazione, comunque, sembra definita: a un terzo delle sezioni scrutinate alla Camera (22.700 su 61.401), la coalizione di centrodestra è avanti a tutti. Per Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia la parcentuale è del 37,24%, mentre il M5s è a 30,92%. Il centrosinistra si attesta intorno al 24,31%, mentre LeU è al 3,41%.

Valanga cinquestelle sulla Campania. Alla chiusura dei seggi, tutti gli exit poll e tutte le proiezioni danno il M5S primo partito in Campania e più in generale nel Sud. Da soli, i cinquestelle superano alla Camera l’intera coalizione di centrodestra e staccano nettamente il centrosinistra sia in Campania 1 che in Campania 2. In linea anche il risultato del Senato: gli exit poll danno l’alleanza Forza Italia-Lega- Fdi-Noi con l’Italia poco sopra il 30%, con il partito di Berlusconi di gran lunga primo della coalizione. Il centrosinistra, invece, arrancherebbe intorno al 26% con il Pd in grave arretramento: addirittura, in alcune aree meridionali i democratici non arriverebbero neanche al 20%.

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