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ELIO PARIOTA:”IL FARO DEL DUCE E I SIMBOLISMI”

C’è un faro in terra romagnola, a Rocca Delle Caminate tra Predappio e Meldola, che durante il Ventennio s’illuminava quando il Duce soggiornava in Romagna.

La provincia di Forlì, con il benestare del sindaco di Predappio, vuole riaccenderlo a fini squisitamente turistici. Per qualcuno siamo addirittura al reato di apologia del fascismo, tant’è che è già pronta un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno Marco Minniti.

Non sappiamo come andrà a finire, ma una cosa è certa: la querelle non interessa un fico secco alla stragrande maggioranza degli italiani. E non per scarsa attenzione nei confronti di una tragedia nazionale culminata in una sanguinosa guerra civile. E neppure perché a quasi un secolo di distanza le responsabilità di chi consegnò l’Italia tra le braccia di Hitler rischino di venire risucchiate nell’oblio, quasi in una voluta sospensione del ricordo. No.

La questione del faro del Duce interessa poco perché i simbolismi reggono a malapena in una società che tutto trasforma alla velocità del suono. Dubito che dalla eventuale riaccensione del faro possa rinvenirsi qualche apprezzabile appeal turistico. Ma scandalizzarsi dell’iniziativa mi pare francamente un’esagerazione.

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