Economia e Welfare

+Europa e Pd a piazza Bellini: tra nuovi fascismi e avanzata del razzismo un’altra Italia è ancora possibile

Pd e +Europa si sono dati appuntamento a Napoli in piazza Bellini nel caffè letterario Intra Moenia per un incontro pubblico che ha visto confrontarsi candidati dei due partiti su temi di stretta attualità. Fascismo di ritorno, argine ai populismi, Europa e diritti ma anche sviluppo del Sud sono i temi che hanno affrontato Antonio Marciano, Pd, candidato al Senato nell’uninominale a Napoli Ovest; Antonella Soldo, presidente di Radicali Italiani e candidata alla Camera come capolista nel proporzionale in Piemonte; Emilio Martucci e Raffaele Minieri, candidati nel proporzionale alla Camera nel collegio Campania 1 (Giugliano, Acerra, Casoria, Pozzuoli).

Ad aprire i lavori, dopo l’esecuzione dell’inno alla gioia da parte della band Bigg Smav, l’esponente dem Antonio Marciano: “E’una campagna elettorale che sembra scorrere parallela alla vita del paese ed è necessario concentrarsi in modo ostinato sui temi e sui bisogni delle persone, raccontare delle criticità ma anche delle cose realizzate dall’attività di governo in un momento delicato per la vita del paese e dell’Europa. Il rischio, oltre all’aumento dei toni aspri, è che per chi è rimasto indietro parlino forze di una destra violenta che cavalcano rabbia e disperazione, senza prospettive ma proponendosi come riferimenti molto pericolosi. Sta già accadendo: gli esempi di Polonia, Slovacchia, Ungheria e Danimarca sono segnali preoccupanti e il voto italiano viene guardato con grande attenzione dall’Europa e anche quando hanno vinto forse democratiche e riformiste in paesi come Germania, Francia e Olanda, quelle forze di estrema destra sono il secondo o il terzo partito. Dunque si candidano a rappresentare nelle assemblee elettive un’Europa, dal loro punto di vista, nemica dei popoli, delle persone, dei ragazzi, delle ragazze e il primo nemico da abbattere è chi ha un colore della pelle diverso, chi pratica un’altra religione, chi la pensa diversamente. Rischi che credevamo di aver allontanato ma che invece ritornano anche per la debolezza del messaggio politico”.

Spazio quindi agli antidoti in gradi di arginare la deriva fascio-populista: “Mai come in questa campagna elettorale – oltre all’agenda delle priorità su sviluppo del Sud, investimenti, lavoro e infrastrutture – è necessario ricostruire un quadro di valori di riferimento. La mia formazione è quella dei movimenti anticamorra, dei movimenti studenteschi, e delle periferie. Bisogna concentrare gli sforzi sulle giovani generazioni e colmare la distanza che percepiscono dalle nostre politiche. Ieri, accompagnando il nostro segretario nazionale Matteo Renzi, passavo da Feltrinelli e sulle vetrine c’era scritto ‘Spendi qui il tuo bonus cultura da 500 euro’. Abbiamo fatto un investimento sui diciottenni incentivandoli alla lettura, al visitare i musei o a dotarsi di strumenti informatici che li aiutino nello studio. Occorre anche aiutare le imprese nei prossimi tre anni con la decontribuzione totale degli oneri previdenziali affinché risulti conveniente assumere con contratti a tempo indeterminato sia giovani che over 35. E’in corso in Campania, per la prima volta, un bando per 13 mila giovani studenti delle scuole superiori le cui famiglie hanno un Isee inferiore a 15 mila euro, decidendo di investire sul futuro e su un prezioso capitale umano. Se investi un miliardo e 250 milioni di euro sui giovani del Mezzogiorno su ‘Resto al Sud’ stai lavorando per valorizzare quella creatività che fa impresa, sanità che costruisce fondazioni ed esperienze imprenditoriali innovative”.

Quindi alcuni numeri su una Campania che non ci si aspetta: “Siamo la regione col più alto numero di start-up di under 35 e siamo anche la regione più giovane d’Italia. 1,5 milioni di campani su 6 milioni hanno meno di 35 anni, dunque bisogna investire su questa generazione e creare le condizioni affinché possa resistere al Sud e non portare altrove competenze e creatività. Il lavoro non è più solo dipendente o industriale ma c’è una larga parte di lavoro autonomo, delle professioni, delle competenze, della creatività, dell’innovazione e parlare al mondo delle professioni in Campania vuol dire parlare a 150 mila ragazzi iscritti agli ordini professionali. Pensare che devi avere lo statuto dei lavoratori ma anche quello del lavoro autonomo vuol dire pensare ai diritti e ai bisogni di una società che cambia. Serve uniformare ed estendere le protezioni e le garanzie dei lavoratori e delle lavoratrici dipendenti anche agli autonomi. Aver fatto lo statuto del lavoro autonomo è un passo in questo senso. Il piano industria 4.0 è un volano straordinario, le aziende resistono se sanno innovarsi ma il tema della piena occupazione da conciliare con fabbriche interamente robotizzate non l’abbiamo risolto”.

Un voto che contiene una scelta netta fra due mondi all’apparenza incomunicabili: “Alle prossime elezioni noi, con i nostri alleati, saremo la parte che costrusce identità e paese contro chi costruisce separazione, indifferenza o rabbia verso l’altro tendendo a isolare. Il tema non è solo gestire i migranti ma quello di una società globalizzata non più rinviabile anche quando finirà l’emergenza migratoria. La mescolanza sarà sempre più patrimonio e già i nostri figli vivono in questa dimensione fatta di rispetto. Il sindaco di Napoli non combatte la camorra da ex magistrato se alla Sanità non hai neanche un asilo pubblico o se non hai utilizzato fino in fondo le risorse per costruire asili pubblici in città. La cura dell’infanzia è un impegno fondamentale non solo per una campagna elettorale. La partita è questa e se non si vince dal 5 marzo dovremo discutere tra le macerie politiche e sotto messaggi pesanti. La città è invasa da manifesti di Casa Pound, in alcuni quartieri non puoi neanche entrare, perché quel mondo è collaterale ad altri settori un po’deviati della nostra città”  

Dopo Marciano è intervenuta la presidente di Radicali Italiani, Antonella Soldo che ha esordito con una citazione di Marco Pannella per poi passare a un duro affondo su quanto sta accadendo da Macerata in poi: “Bisogna a volte essere impopolari per non essere anti popolari e gli argomenti di questa campagna elettorale avvelenata non fanno altro che danneggiare i nostri cittadini. Non è una lotta contro gli immigrati o contro gli stranieri o contro le minoranze, è una cosa che a lungo andare impoverisce il nostro paese. Abbiamo già raggiunto il grado zero, siamo tornati al terrorismo e va chiamato così. Nessuno ha il coraggio di dire che a Macerata c’è stato un atto terroristico. È terrorismo l’atto di chi scende in strada e spara all’impazzata con l’obiettivo di persone con la pelle nera, in questo caso sei. Abbiamo avuto paura degli attentati jihadisti per tanto tempo quando invece i terroristi ce li abbiamo in casa. Se lo stesso atto l’avesse compiuto un islamico l’eco sarebbe stato maggiore e invece siamo tutti un po’cauti. Qualche giorno fa entrando in un negozio ho sentito una persona dire che l’atto è stato violento ma è segno di una certa insofferenza nella nostra società. Mi chiedo se di fronte agli attentati dell’Isis coi camion sulla folla o con le cinture esplosive avremmo tenuto conto dell’insofferenza dell’estremismo islamico. Oppure dove sono quelli per cui tutto il mondo islamico deve prendere le distanze dagli atti violenti per non essere complici? Quelle stesse persone oggi dovrebbero dire che tutti gli italiani devono prendere le distanze da Traini invece che inneggiarlo”.

Quindi un invito ai cittadini a dimostrare che esiste un’Italia diversa: “Io penso che tutti gli italiani hanno il dovere di andare a votare per far sentire che nel nostro paese esiste un’idea diversa, una narrazione diversa da quella del fascismo. Una parola che sembra vintage ma che invece è tornata e non si ha più vergogna di dirsi, di ritenersi o di fare i fascisti nel nostro paese. La storia l’abbiamo dimenticata e nei giorni scorsi la senatrice a vita Liliana Segre ha detto che i superstiti della shoà si contano sulle dita di una mano e quando non ce ne saranno più finirà tutto nell’indifferenza, sommerso dal mare come sommersi dal mare sono i migranti che muoiono nel Mediterraneo. Sono bastati 70 anni a farci dimenticare le macerie d’Europa, a farci dimenticare le guerre, gli stermini e i crimini contro l’umanità e oggi con una leggerezza che fa paura si torna nelle strade a dire queste cose”.

La politica ha dunque smarrito la sua dimensione colta, secondo la Soldo: “Si fa dell’ignoranza un valore, in quanto questo è il fenomeno delle destre avanzanti e del Movimento 5 Stelle. Un’ignoranza che fa in modo di identificarsi con chi sbaglia i congiuntivi e con chi pur criticando il sistema vuole ugualmente un pezzo di quella torta che tanto dicono fargli schifo, come dimostrano i fatti che stanno emergendo negli ultimi giorni coi finti bonifici dei grillini. Tutto era nato come atteggiamento linguistico anche attraverso giornali e trasmissioni televisive vergognose ma ora sono passati ai fatti, agli spari. Bisogna raccontare che c’è un paese diverso, non fascista e che ragiona su soluzioni concrete. Tutti abbiamo rabbia o paura ma i sogni e i progetti si raccontano con calma e ragionevolezza. Un linguaggio diverso che portiamo avanti strada per strada in questa campagna elettorale e non solo”.

Radicali che a Napoli sono particolarmente attivi: “A Napoli grazie ai nostri militanti su questo territorio abbiamo raccolto migliaia di firme su una proposta di legge, “Ero Straniero” che prevede il superamento della Bossi-Fini. Abbiamo raccolto 90 mila firme in tutto il paese, migliaia solo a Napoli perché c’è un pezzo di popolazione che crede che questa legge vada superata e che 500 mila lavoratori irregolari vanno regolarizzati, che crede che chi vuole raggiungere l’Europa non debba morire in mare ma che serve creare canali legali e sicuri. L’inclusione è possibile, i giovani italiani che nascono oggi già si sentono europei, fanno l’Erasmus e da quando esiste questo progetto sono nati un milione di bambini da coppie miste europee. Bambini nati europei per definizione con la mamma francese e il papà tedesco o italiano. Questo non si può fermare con muri e fili spinati, con buona pace di Salvini”.

Infine un aneddoto che ben spiega lo scadimento dei tempi attuali: “Non è sempre stato così, nessuno a Napoli avrebbe mai detto che Maradona è uno sporco straniero e io ricordo Fiona May quando vinceva per due volte di fila l’oro olimpico di salto in lungo per l’Italia. Era considerata orgoglio nazionale di un paese che cambiava, al punto da reclamizzare anche le merendine in tv. Oggi la figlia che ha 15 anni ed ha padre italiano, si chiama Larissa Iapichino, ha fatto un record di salto in lungo e sta ricevendo insulti sconvolgenti su Facebook. Nel giro di una generazione dalla madre alla figlia è cambiato tutto e ci vogliono far credere che siamo sempre stati razzisti ma non è così. C’è una possibilità per questo paese ed è rappresentata da Emma Bonino, da sempre impegnata e mai sfiorata da alcuno scandalo”.

Emilio Martucci ha evidenziato la mancanza di competenza di molti personaggi che si propongono alla guida del paese, ha ammonito sulla recrudescenza del fascismo e ha ribadito come +Europa non si unisce al coro di bufale e promesse elettorali che sta caratterizzando questa campagna elettorale. Ha chiuso la mattinata Raffaele Minieri che ha rivendicato l’identità radicale di +Europa e di Emma Bonino. Inoltre ha ricordato le disobbedienze civili di Marco Cappato sul fine vita, di Antonella Soldo sulla cannabis legale e l’iniziativa di Radicali Italiani in corso a Napoli. L’obiettivo della raccolta firme che proseguirà ancora alcune settimane è convincere il sindaco e il consiglio metropolitano a istituire un garante dei detenuti per la città metropolitana di Napoli con le sue quattro strutture e 3.500 ristretti. Una iniziativa che proseguirà indipendentemente dal voto del 4 marzo, così come l’impegno a sostenere l’esame parlamentare delle leggi già depositate su legalizzazione della cannabis ed accoglienza dei migranti (Ero Straniero).

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