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GENTILONI: IMPRESSIONANTE CROLLO NEL FLUSSO DI MIGRANTI NEGLI ULTIMI CINQUE MESI

L’Italia sta attraversando una fase particolarmente delicata dei fenomeni migratori; si è passati ormai da diversi anni dall’epoca delle migrazioni per lavoro ai nuovi flussi motivati dalla ricerca di asilo politico e protezione internazionale. Durante il 2016 sono vertiginosamente cresciuti i numeri di persone richiedenti asilo e protezione umanitaria , 77.927  il 34% rispetto al 2015. Nigeria, Pakistan e Gambia sono le principali cittadinanze che coprono il 44,8% dei flussi in ingresso. I nuovi flussi non sempre però danno luogo a una presenza destinata a radicarsi sul territorio, ad esempio tra i migranti giunti in Italia nel 2012, solo il 53,4% è ancora presente al 1° gennaio 2017. I cittadini non comunitari regolarmente presenti al 1° gennaio 2017 sono 3.714.137. Il mosaico delle nazionalità nel nostro Paese è particolarmente variegato, le prime dieci cittadinanze coprono il 61,6% delle presenze. I paesi più rappresentati sono Marocco (454.817), Albania (441.838), Cina (318.975), Ucraina (234.066) e Filippine (162.469). Tra il 2016 e il 2017 si è registrato un numero di presenze inferiore rispetto agli anni passati. La flessione più rilevante interessa quelle di più antico insediamento come il Marocco e l’Albania, che perdono rispettivamente 55.633 e 41.121 permessi. La diminuzione è in gran parte riconducibile al crescente numero di acquisizioni di cittadinanza ed è perciò un segnale di stabilizzazione sul territorio.

Impressionante come in soli pochi mesi sia crollato il numero di migranti verso l’Italia, un risultato davvero straordinario, così definito da  Paolo Gentiloni – Presidente del consiglio dei ministri- in cui esprime la piena soddisfazione su quello che sta accadendo. I numeri sono impressionanti: Da luglio a novembre, siamo passati rispetto ai 102mila del 2016 a 33mila del 2017, un crollo notevole che non può passare inosservato.

“Meno arrivi significa indebolire i trafficanti di esseri umani e rendere i flussi più gestibili dal punto di vista anche dell’accettazione sociale, ma anche meno morti in mare, che sono uno schiaffo per Ue e Africa. E’ il risultato di diverse operazioni: rafforzamento della guardia costiera libica, nuovi accordi con le Ong, sostegno e investimenti alle comunità locali” -dichiara il premier-“L’Italia ha fatto la sua parte a testa alta e si augura che altri paesi africani diano il loro contributo. La strada sul tema immigrazione è tracciata, bisogna rimboccarsi le maniche, mettere mano anche al portafoglio perché non è possibile che siano finanziate pressoché solo da Italia, Germania e Ue, ho avuto disponibilità dei quattro Paesi di Visegrad a finanziare. Bisogna che ognuno faccia la propria parte su questa strada che l’Italia ha aperto” conclude cosi il presidente del Consiglio in conferenza stampa a margine del Summit Ue-Unione africana.

Martina Fiorentino

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