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GENTILONI IN VISITA AD ARQUATA DEL TRONTO: ” ABBIAMO MESSO IN ATTO UN BUON PIANO DI RICOSTRUZIONE . SIAMO COMUNQUE PRONTI A MIGLIORARE LE COSE CHE NON VANNO”

Il Presidente del Consiglio, Gentiloni,  è arrivato nella frazione di Piedilama ad Arquata del Tronto, dove viene inaugurato il secondo villaggio di casette, e si è soffermato a parlare con il capo di Stato Maggiore della Difesa gen. Claudio Graziano.Il genio militare dell’Esercito sta svolgendo la rimozione delle macerie nella zona.«Abbiamo messo in atto un buon piano di ricostruzione – ha detto il premier – Siamo comunque pronti a migliorare le cose che non vanno».

«Sulle zone franche abbiamo un impianto legislativo solido e l’impegno economico e finanziario più rilevante che ci sia mai stato nella ricostruzione di questi decenni in Italia. Non è stato fatto nulla di diverso di quello che è contenuto nella legge», si è espresso  il premier Gentiloni intervenendo sulla discussione innescata  dal sindaco di Amatrice sull’area no tax, dove ha detto «Se ci sono obiezioni siamo sempre aperti per valutare le osservazioni. Se si può fare di più siamo sempre disponibili a parlarne, con Pirozzi, che merita il nostro consenso e supporto, e con tutti i sindaci. Non posso escludere che non ci siano difficoltà, perchè sarei un pazzo, siamo di fronte ad un compito enorme, ma abbiamo un buono impianto  risorse economiche necessarie e l’impegno di tutti. Penso che ce la possiamo fare».  Sulla legge, il premier: «Nella legge  è tutto chiaro, ma se ci sono cose da aggiustare le aggiustiamo». Il Sindaco Pirozzi, riguardo alla stampa ha sentenziato: “Leggo sulla stampa che il problema è il limite ‘de minimis’ dell’Unione Europea, ma non è così. Il ‘de minimis è un regolamento dell’Unione Europea che dice che un’impresa, nell’arco di 3 anni, non può usufruire di agevolazioni per importo superiore ai 200mila euro. Mentre quello che io ho contestato è che nel Decreto Terremoto, e la circolare del Mise lo spiega bene all’articolo 10, si aggiunge un vincolo, ossia si stabilisce che una impresa potrà usufruire della esenzione di tasse e contributi ‘spalmando’ in tre anni l’importo a cui ha diritto anche se trattasi, ad esempio, di soli 10mila euro”.
 

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