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GIANFRANCO ROTONDI: RIVOLUZIONE CRISTIANA

Rivoluzione Cristiana è un progetto anzitutto culturale. Alle amministrative, non ci saranno accordi politici nazionali ma solo liste e partito, a sostegno di singoli candidati che sottoscrivano il programma di “città cristiana” che noi proporremo”. Lo dichiara Gianfranco Rotondi, presidente di Rivoluzione Cristiana. A Gianfranco Rotondi, abbiamo chiesto un parere sui temi di attualità di questi ultimi tempi.

Onorevole, può tracciare un primo bilancio di un anno di attività di ‘Rivoluzione cristiana’?
Abbiamo rinunciato a nomi e simboli più o meno gloriosi che appartengono ad altre epoche. La scommessa è stata scuotere l’albero di un laicato cattolico che ha ripreso a camminare nel tempo della rivoluzione di Papa Francesco”.

Far rinascere l’area cattolica del centro destra è stato, finora, l’intento fondante del nuovo partito.

Ci sono tre figure che il Movimento assume come riferimento: don Mazzolari, Benedetto Croce, Fiorentino Sullo.
Si,tre le figure che il Movimento assume come riferimento: don Mazzolari, Benedetto Croce, Fiorentino Sullo.
– Don Primo Mazzolari: noi siamo la novità, anche se portiamo sulle spalle duemila anni di storia. il vangelo è la novità.
– Benedetto Croce: il Cristianesimo è stato la più grande rivoluzione che l’umanità abbia mai compiuta. La rivoluzione cristiana rappresenta un evento unico nella storia dell’umanità che per merito di essa non può non dirsi Cristiana
– Fiorentino Sullo: L’anima cristiana della democrazia cristiana ne fa una forza politica spontaneamente rivoluzionaria”.

Perché oggi essere cristiani in politica non è una scelta di moderazione, ma di rivoluzione?
Oggi essere cristiani in politica non è una scelta di moderazione, ma di rivoluzione. Solo una rivoluzione cristiana può contrapporre all’antipolitica la passione per la politica, alla corruzione il valore del bene comune, agli egoismi il senso della solidarietà”.

Rivoluzione cristiana si colloca nello schieramento di centro destra a fianco di Berlusconi. Quali sono le differenze rispetto agli altri movimenti che ne fanno parte, ad esempio NCD?
In Parlamento, il mio dovere è rimanere con Silvio Berlusconi, nel cui nome sono stato eletto e a cui sono legato da reciproco affetto e stima. Questo vincolo non condizionerà Rivoluzione Cristiana nelle scelte amministrative perché la missione del nostro partito è ricomporre una credibile area cattolica democratica. A questo scopo,saranno possibili solo intese specifiche, con candidati che condividano i contenuti sociali della nostra proposta cristiana. Resto persuaso che una forza cristiana debba trovare nel centrodestra l’interlocutore più naturale, ma devo prendere atto che al centrodestra che sta nascendo oggi la questione cristiana e democristiana importa poco. Mi pare dunque abbastanza naturale, lo sbocco di candidature autonome di area cattolica dove sarà possibile realizzarle a cominciare da Milano e Roma”.
Quale è la vostra posizione sulla politica internazionale? E sui profughi?
“L’Africa non entra nell’Europa…. Ossia non possiamo accogliere tutti i profughi bisogna chiudere le frontiere seriamente. Naturalmente bisogna prestare assistenza, ma l’integrazione è un’impresa difficile e lontana”.

Cosa pensa delle Unioni Civili?

Come Renzi, sono un cattolico di formazione laica, quali li sfornava solo l’insostituibile scuola quadri della Democrazia Cristiana. Trovo però sconveniente, che il Premier rintuzzi a brutto muso il Presidente della Cei, che si limita a auspicare un voto di coscienza sulla Cirinnà. A Renzi rispondo non tanto citando De Gasperi, ma Cavour, e la sua ‘libera Chiesa in libero Stato», definizione ormai retorica, ma a quanto pare, non ancora assimilata da tutti i governanti”.

Qual è il suo giudizio riguardo i primi cento giorni di governo De Luca?
La Regione è una macchina infernale, spero che De Luca regga fino alla fine. Tranne Giannin Grasso nessuno ha avuto continuità”.
Emergenza camorra a Napoli. Alfano dice che bisogna abbassare l’età punibile ed inviare l’esercito. Lei cosa ne pensa?

Penso che la camorra a Napoli c’è sempre stata. Nel tempo ci sono stati alti e bassi l’esercito servira’ a poco è la coscienza collettiva che va stimolata e soprattutto va combattuta sradicando la cultura camorristica. La scuola, la Chiesa, lo Stato tutti sono chiamati in causa”.
A breve si voterà per primarie per le prossime amministrative al Comune di Napoli. Lei chi voterebbe tra i candidati in campo,  Bassolino, Valente, Sarracino e Marfella?
Lettieri puó garantire la svolta a Napoli e il giusto equilibrio che quella realtà richiede. Lettieri è l’eccezione che conferma la regola”.
Lei é un irpino. Le zone interne spesso sono state penalizzate da una politica regionale napolicentrica. In che modo possono risollevarsi le zone interne?”
“Non credo ci sia stata una politica napolicentrica. A Napoli ci sono piu’ abitanti, tutto qua.. Le zone interne sono meno popolate. C’è stata una cattiva gestione delle risorse, questo è vero ma è un altro discorso”.
In qualche modo avrà sentito della confusione nel PD irpino che ha portato bagarre anche al Comune in Irpinia?
Il PD ancora non ha una sua identità, è un partito che deve ancora definirsi…”.

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