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Giovanna Parlante, imprenditrice minacciata, a Tgcom24: “Io vittima della mafia foggiana”

La mafia foggiana è diventata una emergenza nazionale. Lo ha certificato anche la Direzione distrettuale antimafia in una audizione al Parlamento. Ecco il racconto a Tgcom24 dell’l’imprenditrice Giovanna Parlante, titolare della pizzeria Mia: “Mi volevano imporre di comprare da loro un prodotto scadente, la mozzarella, ma io mi sono rifiutata. A quel punto prima  mi hanno minacciato, poi hanno piazzato una bomba davanti al mio locale”.

“Non ho subito denunciato il fatto – spiega – perché avevo paura per la mia famiglia, per i miei figli. Ma poi l’ho fatto e le cose sono peggiorate. Mi hanno incendiato la macchina e sono stata minacciata. Fortunatamente le forze dell’ordine mi sono state vicino e la mafia mi ha lasciato in pace. Ma con quello che sta succedendo in questi giorni, sono tornata ad avere paura. E con me hanno paura tutti commercianti foggiani”.  “Il nostro dubbio – conclude la Parlante – è molto semplice: abbiamo fatto bene a denunciare, se lo Stato non riesce a starci affianco fino in fondo?” 

I fatti risalgono al marzo del 2013. “Non sono un’eroina, sono una persona normale. Quello che mi è accaduto succede quotidianamente a tanti commercianti della città, in un modo o nell’altro”, ha detto in esordio Giovanna.

Agromafie e forniture di prodotti mafiosi, saggi su saggi confermano che il made in Italy del food è sempre più attenzionato dalle mafie, così come il racket nei confronti degli olivicoltori e dei vignaioli. Campagne e tavole sono bersaglio della criminalità, lo ha certificato Gian Carlo Caselli nel suo testo “C’è del marcio nel piatto” edizioni Piemme.

Le frodi nel settore alimentare, sanitarie o commerciali si distinguono in sofisticazioni (mozzarella al perossido di benzoile con effetto sbiancante), adulterazioni (vino al metanolo per aumentarne la gradazione alcolica), alterazioni (vini fermentati con invertasi, mozzarella prodotta con caseina) e contraffazioni (margarina proveniente da grassi minerali, prosciutto estero con falso marchio del Prosciutto di Parma).

 

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