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GLI STATI UNITI E ISRAELE LASCIANO L’UNESCO, LA SCELTA ” RIFLETTE LE PREOCCUPAZIONI AMERICANE PER I CRESCENTI ARRETRATI”

Gli Stati Uniti e Israele lasciano l’Unesco.  La scelta  “non è stata presa con leggerezza e riflette le preoccupazioni americane per i crescenti arretrati” da versare “all’Unesco, la necessita’ di riforme fondamentali dell’organizzazione e la prosecuzione del pregiudizio anti Israele all’Unesco”.

Intanto il premier Benyamin Netanyhau  ha chiesto di “preparare l’ uscita di Israele dall’Unesco in parallelo con gli Usa”.

La decisione Usa di ritirarsi dall’Unesco   entrera’ in vigore il 31 dicembre 2018. Gli Usa intendono contribuire alle visioni, prospettive e competenze americane su alcune delle importanti questioni affrontate dall’ organizzazione inclusa la tutela del patrimonio dell’umanita’, la difesa della liberta’ di stampa e la promozione della collaborazione scientifica e dell’educazione“. Infatti  in un comunicato della direttrice generale dell’Organizzazione con sede a Parigi, Irina Bokova, si legge: “Mi rammarico profondamente per la decisione degli Stati Uniti di ritirarsi dall’Unesco, di cui ho ricevuto notifica ufficiale con una lettera del segretario di stato americano, Rex Tillerson”.

La decisione degli Usa di ritirarsi dall’Unesco è “una triste notizia”: lo ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov. “E’ un messaggio al mondo – ha proseguito – che c’e’ un prezzo alla politicizzazione, alla storia unilaterale e distorta”.

Testa a testa Francia-Qatar per la direzione generale dell’Unesco: al quarto giorno di votazioni, la candidata francese Audrey Azoulay e il candidato del Qatar (che preoccupa Israele) Hamad Bin Abdulaziz Al-Kawari sono a pari merito con 18 voti per succedere all’attuale direttrice generale dell’organismo Onu, la bulgara Irina Bokova. Seguono altri candidati, tra cui l’egiziana Moushira Khattab, ancora non esclusi dalla corsa. L’avvio del voto interno a scrutinio segreto è cominciato lunedì e durerà fino a quando un dei candidati non avrà ottenuto la maggioranza. L’ambasciatore israeliano nell’organismo, Carmel Shama-Hacohen, ha dichiarato:  “La mia personale raccomandazione al premier Benyamin Netanyahu è quella di restare incollati agli Usa e lasciare immediatamente l’Unesco che .si è trasformato in una bizzarra organizzazione che ha perso le sue orme professionali a favore di interessi politici di certi paesi”.

 

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