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Hooligans Feyenoord: a Roma ignoranti prima che vandali

Che i tifosi del Feyenoord dovessero essere osservati speciali era risaputo. E’ dal 1974, in occasione della finale di Coppa Uefa contro il Tottenham, che gli olandesi si sono conquistati a suon di scontri e violenza il titolo di hooligans di Rotterdam. E allora verrebbe da chiedersi innanzitutto perché la Uefa consenta ancora a certi soggetti di vagare indisturbati per gli stadi europei. Verrebbe da chiedersi però anche perché a Roma i dispositivi di sicurezza non hanno funzionato visto lo scempio realizzato nella capitale dai supporter del Feyenoord. Il candelabro centrale della Barcaccia a Piazza di Spagna, appena restaurata, è stato scheggiato e la celebre fontana è stata trasformata in una discarica, mentre quindici dei ventisei mezzi messi a disposizione dei tifosi dall’Atac per i loro spostamenti sono stati danneggiati. Senza parlare di quanto accaduto mercoledì sera a Campo de’ fiori. A nulla è valso il divieto di vendita di bevande alcoliche, aggirato facilmente dagli hooligans, così come lo stato di massima allerta diffuso un paio di giorni prima.

Su tutte le furie il sindaco di Roma Ignazio Marino per la gestione scellerata dell’ordine pubblico nella Capitale. Responsabilità da dividere tra ministero dell’Interno, Prefettura e Questura di Roma, tant’è che nelle ore degli scontri non sono mancati gli indici puntati contro Angelino Alfano e i suoi sottoposti.

Probabilmente, come accaduto altre volte, tutti rimarranno al loro posto. Intanto però a pagare il prezzo per una partita di calcio è stata una città, la capitale, offesa in uno dei suoi simboli. I tifosi, ma forse sarebbe meglio chiamarli teppisti, riducendo la Barcaccia in quello stato hanno colpito la nostra storia e civiltà con la loro ignoranza. Perché soltanto un ignorante, prima ancora che un vandalo, può trattare un prodotto del genio del Bernini come se fosse un oggetto privo di anima e vita.

Forte condanna da parte dell’Ambasciata olandese in Italia che, in una nota concordata con il ministero degli Esteri, scrive: “Il calcio deve essere una festa dove non c’è posto per la violenza. Le autorità italiane possono contare sulla completa collaborazione e l’impegno dell’Olanda per far sì che i colpevoli vengano puniti”. Di cattivo gusto invece la scelta della società calcistica di Rotterdam che, per raccontare la trasferta, ha diffuso su Twitter un video dei tifosi seduti sulla celebre scalinata di Piazza di Spagna e festanti sulle note di “Hand in hand kameraden”, senza fare alcun riferimento agli scontri.

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