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I MITI DI NAPOLI : LA LEGGENDA DEL FANTASMA DI BACOLI

Nel comune di Bacoli si narra di un’antica leggenda che ha per protagonista Agrippina Minore, madre dell’imperatore Nerone. Nella notti di luna piena, durante la stagione estiva, si racconta che il fantasma di Agrippina sia solito aggirarsi nei pressi della tomba dove è stata sepolta. Giulia Agrippina Augusta, meglio conosciuta come Agrippina Minore per distinguerla dalla madre Agrippina Maggiore, nacque nel 15 d.C., fu un’imperatrice romana e appartenne alla dinastia giulio-claudia. Nel 49 d.C., dopo due matrimoni fallimentari, sposò, non senza destare scandalo, suo zio, l’imperatore romano Claudio, che adottò Nerone, il figlio di Agrippina avuto da Gneo Domizio Enobarbo. Donna carismatica e dalla forte personalità, fu la prima a governare durante i primi anni del regno del figlio Nerone. Inoltre le fu attribuito dal senato il titolo di “Augusta” che, di fatto, non corrisponde a quello di imperatrice, ma era in ogni caso un riconoscimento prestigioso, concesso solo a quelle figure femminili che erano riuscite a distinguersi nel corso della propria vita. A sostegno di quanto detto circa il suo forte carattere, spinse suo figlio a convolare a nozze con Claudia Ottavia, garantendogli così il trono. A seguito della morte dell’imperatore Claudio avvenuta nel 54 a.C., il comando dell’impero passò nelle mani del giovane Nerone, il quale data la sua tenera età fu coadiuvato dalla mamma per amministrarlo. Nel corso degli anni il rapporto tra madre e figlio diventò sempre più ispido e spigoloso, in particolare quando Nerone preferì designare Sesto Afranio Burro e Lucio Anneo Seneca come consiglieri piuttosto che Agrippina. Nerone, non felice del suo matrimonio con Claudia Ottavia, avvenuto in precedenza sotto pressione della madre, decise di sbarazzarsi della moglie per prendere in sposa l’affascinante Poppea Sabina. Questa vicenda incrinò definitivamente il rapporto tra i due e spinse Nerone al matricidio: infatti fece affondare la nave che conduceva Agrippina ad Anzio dopo una festa a Baia. Il caso volle che sulla stessa nave era presenta anche una compagna di Agrippina che, precitata in mare e sperando di essere subito tratta in salvo, sostenne di essere Agrippina. I marinai, essendo complici di Nerone, la uccisero colpendola alla testa con i remi. Nel frattempo Agrippina, che aveva assistito alla scena, nuotò silenziosamente tra le acque buie e fu tratta in salvo da alcuni pescatori che la condussero in una villa nei pressi del lago di Lucrino. Nerone dopo aver scoperto che la madre era sopravvissuta mandò alla villa diversi sicari ad ucciderla una volta per tutte. Fu sepolta in quella che attualmente è conosciuta come Tomba di Agrippina, situata nella Marina Grande di Bacoli che di fatti non è propriamente una sepolcro ma un odeion, un piccolo teatro edificato in età augustea che faceva parte di una grande villa marittima oggi andata distrutta.

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