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Il Def è alle Camere. Stop agli aumenti Iva nel 2019, parziali dal 2020-2021.Previsti 10 miliardi per pensioni e reddito di cittadinanza.

Il Def è alle Camere e conferma gli obiettivi, i tempi di attuazione delle riforme e le cifre”. Lo rende noto Palazzo Chigi.

I NUMERI
“Previsti 9 miliardi per il reddito e pensioni di cittadinanza e 7 per la quota cento”. Lo afferma sempre Palazzo Chigi informando dell’invio alle Camere della nota di aggiornamento al Def. “Le risorse per altre misure, centri per impiego (1 miliardo), flat tax (2 miliardi), assunzioni straordinarie per le forze dell’ordine (1 miliardo), truffati per le banche (1,5 miliardi) sono previste in altri capitoli di spesa”.

LA CRESCITA
Il governo rivede al ribasso la stima di crescita per quest’anno che scende dall’1,5% previsto ad aprile all’1,2% stimato nella nota di aggiornamento del Def. Il Deficit si attesterà invece all’1,8%, contro il 2,4% del 2017, e il debito pubblico scenderà dal 131,2% segnato lo scorso anno al 130,9 previsto per il 2018.

IL CAPITOLO IVA
“Gli aumenti delle imposte indirette previste dalle clausole di salvaguardia verranno completamente sterilizzati nel 2019 e parzialmente nel 2020 e 2021”. E’ quanto si legge nella nota di aggiornamento al Def. Le clausole valgono 12,5 miliardi nel 2019 e 6,7 miliardi aggiuntivi nel 2020. “Nel Programma di Stabilità 2019 – si legge ancora – sarà presentato un piano di intervento volto a sostituire le residue clausole di salvaguardia con interventi di riduzione della spesa e di potenziamento dell’attività di riscossione delle imposte”.

LA FIDUCIA DI TRIA
“Confido che la presente Nota di Aggiornamento ponga le basi per una proficua sessione di Bilancio e, cosa più importante, per una vera ripresa dell’Italia nei prossimi anni”. Lo scrive il ministro dell’Economia Giovanni Tria nella premessa al Def pubblicato sul sito del Mef. “L’obiettivo primario è di promuovere una ripresa vigorosa, puntando su un incremento adeguato della produttività del sistema paese e del suo potenziale di crescita e di conseguire una maggiore resilienza rispetto alla congiuntura e al peggioramento del quadro economico internazionale”.

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