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IL MINISTRO BOSCHI:” SE NON PASSA IL REFERENDUM RESTEREMO NELLA PALUDE”

Il messaggio è chiaro: la riforma costituzionale, soggetta al referendum di ottobre (anche se un’indiscrezione vuole che si svolgerà il prossimo 6 novembre) permetterà al Paese di cambiare veramente e radicalmente. “Il messaggio da mandare è molto semplice e chiaro: chi vota ‘no’ lascia cose come stanno, chi vota ‘sì’ decide di cambiare il Paese in un Paese più stabile ed efficiente”. Lo ha detto il ministro delle riforme Maria Elena Boschi, nel corso del suo intervento alla presentazione del comitato referendario per il Sì ‘Ragione Pubblica’, svoltosi a Napoli e che ha visto protagonisti anche Francesco Nicodemo, staff Palazzo Chigi, Piero De Luca del Comitato per il SI, Vincenzo, presidente della Regione Campania. “Noi vogliamo un cambiamento per vivere in un Paese con meno burocrazia e maggiore stabilità. Con il voto al referendum, la Costituzione – ricorda Boschi – la scriviamo insieme, padri e madri, tutti gli italiani potranno decidere ed esprimere la propria posizione. Il nostro compito, il nostro impegno, la nostra fatica, deve essere quella di informare e dare opportunità al nostro Paese. C’è ancora tanto lavoro da fare. Il Referendum non è la meta ultima ma una tappa fondamentale, se decidiamo di lasciare le cose così come stanno, difficilmente ci sarà di nuovo una forza con strumenti come i nostri che possono fare la differenza”.Piero De Luca, fratello di Roberto De Luca da poco nominato assessore al Bilancio del Comune di Salerno, è intervenuto in qualità di coordinatore scientifico del Comitato spiegando che “dobbiamo partire con una campagna di sensibilizzazione seria, concreta e costruttiva sul merito delle questioni su cui si dibatterà in campagna referendaria”, perché “poco si è parlato delle ragioni essenziali della riforma”. Che, secondo De Luca jr, sono tre: “La capacità di garantire la stabilità agli esecutivi eletti dal corpo elettorale, semplificare il processo legislativo del nostro paese e ridurre i costi della politica eliminando enti inutili e riducendo spese che gravano sul bilancio dello Stato, per destinarle ad altri capitoli e dedicarle allo sviluppo del nostro Paese e alle fasce più deboli”. Per il Ministro Boschi non è possibile “Lasciare che qualcun altro decida al nostro posto. Dobbiamo impegnarci e stare per strada, nelle scuole, nel modo dell’associazionismo, dobbiamo stare fuori e incontrare le persone nei luoghi di lavoro e raccontare la nostra idea di Paese, raccontare cosa stiamo facendo con le riforme costituzionali”. Un appello in piena regola a tutte le forze sane del Paese, affinchè ci sia il massimo impegno per la raccolta delle firme. “C’è chi tenta di distogliere l’attenzione facendo scaramucce. De Luca – a cui Boschi ha rivolto l’invito di seguire il Pd in tutta Italia e non solo in Campania – ha ragione quando dice che viviamo in una palude di democrazia e non dimentichiamo che c’e’ una palude anche in parlamento. In due anni – ha ricordato Boschi – abbiamo avuto ore di confronto, di dibattiti non sempre utili, ma oggi quella fase è terminata e siamo tutti impegnati per il referendum di ottobre, non buttiamo via quell’impegno”. Poi la stoccata al direttore de ‘Il Fatto quotidiano’ Marco Travaglio: “Lo ascoltano in molti, ma non deve temere che con la riforma non si negano i diritti dei cittadini”. Ma tornando al referendum, Boschi ha ribadito anche che tale occasione è buona per il Pd, “per ritrovare entusiasmo, voglia di fare politica e per parlare alla gente che oggi ci vede lontani”. E anche per far si che non si butti il lavoro fatto dal Governo in questi due anni e le tante riforme portate a casa. Quindi è giusto far passare la riforma affinchè ci sia “maggiore continuità”. “Se non passa – conclude – resteremo nella palude di oggi, con i ping pong tra un ramo e l’altro del Parlamento”.

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