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IN SVIZZERA IL PRIMO IMPIANTO COMMERCIALE AL MONDO

Un gruppo di giovani studenti del politecnico di Zurigo ha realizzato un impianto capace di catturare anidride carbonica nell’aria e trasformarla in fertilizzante per le serre. La Climeworks Ag, che ha costruito la sua base vicino al villaggio di Hinwil, sostiene che entro il 2025 catturerà l’1% delle emissioni di CO2 di tutto il mondo. Un obiettivo doppio per loro: da una parte la salvaguardia ambientale, dall’altro lo scopo di trarne profitto.  Si tratta del primo impianto commerciale al mondo di questo tipo. il progetto è stato Supportata dal governo svizzero, banca cantonale di Zurigo, Unione Europea e dal mondo universitario questa azienda sfrutta l’energia termo elettrica e rinnovabile di un vicino inceneritore, cattura anidride carbonica grazie a particolari filtri e la trasforma in fertilizzanti che vengono utilizzati nelle serre della Gebrueder Meier Primanatura, azienda che coltiva verdure per i sottaceti, pomodori, lattuga e altro ancora. La ditta agroalimentare spera di aumentare la crescita della sua verdura del 20-30%.

Quarantacinque addetti, fra cui molti ingegneri, tecnologie avanzate e una “lunga strada da percorrere” ha detto l’ambizioso co-chief executive e fondatore della Climeworks, Jan Wurzbacher, che insieme a Christoph Gebald ha iniziato a pensare a questa idea quando erano studenti all’ETH di Zurigo. “L’impianto sarà in gradi di catturare  900 tonnellate di CO2 l’anno – spiega Valentin Gutknecht, Ceo dell’azienda – attraverso l’uso di collettori e grandi filtri realizzati dopo anni di tentativi. Ora siamo riusciti a rompere una barriera. Potrebbe essere una rivoluzione”.

Una cifra, 900 tonnellate, pari a quella emessa all’equivalente del volume annuo di gas ad effetto serra emessi da 190 veicoli passeggeri. Di fatto, è solo una piccola parte rispetto alle indicazioni del gruppo intergovernativo delle Nazioni Unite che ha indicato come, per evitare il riscaldamento globale, ogni anno andrebbero rimossi dall’atmosfera terrestre almeno 10 miliardi di tonnellate di CO2. Ma è una potenziale rivoluzione in grado di combattere concretamente i cambiamenti climatici in atto. “L’idea è quella di utilizzare l’energia rinnovabile in eccesso da impianti solari ed eolici per produrre idrogeno e poi sintetizzare con CO2 per creare idrocarburi rinnovabili come carburante” ha detto Gutknecht. In pratica, lo stoccaggio di CO2 da poter rivendere. Sullo stesso prototipo di utilizzo di combustibili ottenuti in questo modo da tempo lavorano aziende come Airbus o Volvo e la stessa Climeworks, anche se non è ancora entrata nel dettaglio, a breve potrebbe annunciare nuove soluzioni su questo fronte. Per esempio, l’idea di utilizzare gas atmosferico nelle bevande frizzanti: per realizzare le bollicine le ditte produttrici di bibite gassate finora utilizzano l’anidride carbonica fornita dall’industria chimica che solitamente viene prodotta con l’impiego di combustibili fossili, ma con la nuova soluzione  potrebbero produrre quasi a “impatto zero”.

In tema di cifre, Gebald pensa che la CO2 catturata potrebbe avere un costo di 400 dollari a tonnellata e che in futuro dovrebbero essere attivati migliaia di altri impianti di questo tipo per riuscire ad impattare positivamente a livello globale. Nel mondo scientifico, oltre all’entusiasmo per l’iniziativa, rimane ancora un po’ di scetticismo sull’operazione che sarà giudicabile (anche in termini di costi operativi) solo dopo il primo anno di attività.

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