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LA COSTITUZIONE ENTRA NEL CARCERE DI POGGIOREALE. RICOSTRUIRE PER RITROVARSI. MARCO ZURZOLO EMOZIONA.

Carcere è l’anagramma di cercare. Cercare per ricostruire, per ritrovarsi. Ma la via è anche quella tracciata dalla Costituzione:assumersi le responsabilità, per trovare se stessi,rispettando i diritti delle persone. Si è tenuta presso la Casa Circondariale di Poggioreale, una “lezione”, un pò atipica, su “Costituzione e carcere”, attraverso la musica del maestro Marco Zurzolo, l’opera in musica (di Samuele Ciambriello e Mena Minafra) interpretata dall’attore Pietro Bontempo , prevista nell’ambito dello Stage di Diritto penitenziario e Giurisdizione di sorveglianza  promosso dal Dipartimento di Giurisprudenza della Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e coorganizzato con il Garante delle persone private della libertà personale della Regione Campania Samuele Ciambriello.
Alla manifestazione erano presenti, oltre a 120 detenuti e 70 studenti di Giurisprudenza, il prefetto di Caserta Raffaele Ruberto, i magistrati Amirante , Capasso, D’Onofrio e Correggia, la direttrice del carcere Maria Luisa Palma, il Garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello, il Povveditore campano dell’Amministrazione Penitenziaria Giuseppe Martone, il docente universitario Mariano Menna e il Garante  nazionale dei detenuti Mauro Palma. Il maestro Zurzolo è stato unico ed appassionante nella sua esizione, molto coinvolgente.

Per Samuele Ciambriello:”La nostra Costituzione è personalistica e sociale.Può sembrare strano che il dipartimento di giurisprudenza sia venuto a fare l’elogio della Costituzione, cioè di una legge, nel luogo in cui la legge, per punire chi l’ha violata,si manifesta in forme costrittive, che possono farla apparire nemica. Ma a ben vedere una legge, se è giusta, se dà a ciascuno il suo,e la nostra Costituzione è sicuramente giusta, una legge così,non è mai una nemica e rappresenta in molti casi un indispensabile strumento di tutela, che impedisce abusi e prevaricazioni.Il percorso che facciamo insieme tende a valorizzare un significato più profondo e completo di quella norma.”

Iniziative come queste è stato sottolineato dalla docente Mena Minafra, referente del progetto “sono un argine agli impresari della paura e dei muri,sono atti concreti per gli studenti di giurisprudenza,non resipiscenza civica. Continueremo nelle prossime settimane ad entrare nelle carceri di Pozzuoli ed Aversa.

Alla fine della manifestazione, detenuti, studenti ed ospiti presenti hanno potuto gustare delle ottime pizze offerte dalle Pizzerie: Nanà di Napoli, Pummarò di Acerra e ristorante degli Amici di Marano.

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