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La Curva A contro la ripresa del campionato

Il campionato di calcio va fermato. Disdici l’abbonamento e spegni la Televisione!” È il messaggio che parte dagli Ultras della Curva A dello Stadio San Paolo di Napoli che, con un comunicato diramato nella giornata di ieri, evidenzia il loro diniego circa l’eventuale ritorno al calcio giocato.“Noi ultras non resteremo a guardare i luridi teatrini messi in piedi dalla lega calcio e dalle pay tv, che ci raccontano di un campionato che “DEVE” ripartire, di allenamenti in sicurezza e di stadi vuoti!?”

La questione mette in risalto la scarsa attenzione, da parte delle istituzioni sportive, verso il popolo dei tifosi.La decisione di riprendere l’attività agonistica, infatti, tiene conto unicamente degli aspetti economici dei club, senza considerare i tifosi che, anche economicamente, hanno contribuito, negli anni, a sostenere le sorti di questo sport.

Tale posizione, contraria alla ripresa del campionato, è stata espressa anche da supporter di altre squadre di Seria A, tra cui Roma, Torino e Lecce, a dimostrazione che, l’appartenenza ad altri colori, non ne modifica il concetto. Fermarsi è il messaggio chiaro ed evidente che arriva da un mondo ultras che, anche stavolta, non ha esitato a prendere una posizione netta, in virtu’ di una precisa ideologia radicata proprio all’interno del tifo organizzato.

Gli ultras delle curve, hanno più volte denunciato come la commistione sport-business, abbia lentamente contribuito a spegnere la passione che, per anni, ha albergato in tanti di loro.  Sono lontani i tempi in cui ci si incollava con l’orecchio alla radiolina, in attesa di notizie dai campi provenienti dalle voci di Enrico Ameri e Sandro Ciotti; l’attesa della domenica, mai stata così distante da oggi.

Dal 2000, con l’avvento delle PayTV, il calcio ha subito, anno dopo anno, una grande trasformazione, non solo nell’organizzazione dei vari campionati, ma soprattutto a livello economico; i diritti televisivi la fanno da padrone e sono la parte più importante delle entrate di ogni società.

Il calcio è tra le prime cinque industrie nazionali e rappresenta complessivamente il 7% del PIL italiano.

La Serie A ha necessità di ripatire, ma sarà diversa, perché privata dell’amore viscerale, di cui gli ultras ne sono la rappresentazione più genuina. Di qui la protesta giusta, civile e razionale da parte degli ultras, attraverso un volantino destinato a restare nella storia di una Fase 2 che, anche nel calcio, resta per tanti ancora incomprensibile.

A cura di Anna Pavarese

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