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LA MAFIA SPIEGATA AI BAMBINI, NEL LIBRO CHE LA RACCONTA : “IO NON C’ERO. COSA SANNO I GIOVANI DI FALCONE E BORSELLINO”

“Cos’è la Mafia? Devo chiedere a papà…”. È questa  la risposta di un bambino alla domanda del questionario sulla mafia cui hanno preso parte  centinaia di ragazzi, da Palermo a Napoli, da Taranto a Bergamo, ora riportata nel libro “Io non c’ero. Cosa sanno i giovani di Falcone e Borsellino”  firmato da Nicolò Mannino, presidente del Parlamento della Legalità Internazionale, e da Pino Nazio, giornalista Rai, con l’introduzione del ministro della giustizia Andrea Orlando, che “debutta” oggi a Monterchi . A 25 anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio il libro è diretto ai giovani e diverse scuole lo hanno preso come testo base per far conoscere la mafia anche grazie cal lavoro di giornalisti come Anna Germoni e di Giovanni Buttarelli che ha collaborato con Falcone al ministero di via Arenula, o al racconto del presidente del Senato Pietro Grasso sull’attentato il quale è scampato per puro caso subito dopo le stragi del ’92. Nel libro sono riportati fedelmente gli appunti originali che Borsellino ha consegnato a Mannino nel corso di un incontro in una scuola di Palermo e, vinsono inoltre  i verbali inediti del Consiglio Superiore della Magistratura desecretati in occasione dell’anniversario di Capaci. “La ricerca conferma – spiega Nazio – che i ragazzi hanno sentito parlare di mafia soprattutto in tv (88%), poi a scuola (57%), attraverso Internet (42,7%), in famiglia (39,3%) e tra gli amici (23,3%)”. I bambini presenti nel libro, raccontano  loro modo che è il modo più sorprendente che  la mafia “È la situazione violenta che si crea quando il popolo ha fame e non trferma che ova aiuto nello Stato”, facendo dire che  “La mafia è tutto ciò che ci circonda”.  Un bimbo della scuola elementare afferma che :”Anche posteggiare in doppia fila, credendosi più furbi, è un atto mafioso che rivela un atteggiamento di prepotenza anche rispetto alle leggi” mentre una ragazzina proveniente dal Marocco, dice: “Dal primo giorno che sono entrata in Italia, ho sentito la vostra storia. Sono fiera di essere in un Paese come questo dove suoi uomini sono così forti e ci difendono senza avere paura”. I bambini,  con i loro occhi affamati di conoscere , di sapere della realtà, hanno compreso a pieno il dolore, quello che si nasconde dietro la mafia, dietro le uccisioni.

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