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LA MORTE DI GIUSEPPE PACILEO: UNA LUCE CHE SI SPEGNE NEL MIO CUORE

Lo morte di Giuseppe Pacileo e’ l’ennesima luce di quei miei anni giovani ( e pregni di entusiasmi ) che si spegne nel mio cuore…

E’ l’ultimo colpo inferto ad un giornalismo poetico ( ed immaginificamente narrativo ) cui mi ispirai in modo palese…senza veli…..quasi senza pudore

EGLI fu – per molti versi – l’iconografia piu’ bella , calcisticamente parlando , di quegli anni ottanta che seppero mirabilmente fondere – con la dolcezza delle nostre ultime generazioni sognatrici… e con il fascino discreto di un calcio ancora fatto di valori – l’effervescenza degli anni sessanta e l’amara riflessione degli anni settanta….

Il tutto conducendo all’amorevole risultato di un risveglio impetuoso ( ma purtuttavia consapevole…e mai piu’ ” goliardicamente incosciente “) degli intimi precordi di ciascuno di noi
EGLI fu il maestro che non seppe mai di avermi ” allievo devoto “…e discente avidamente divoratore dei suoi pezzi…

E che ebbe il grande pregio di sapermi inconsapevolmente trasferire alcuni dei segreti della guida del mezzo piu’ potente che l’umana tecnologia abbia mai prodotto…

Un mezzo che non sarà mai vinto , ne’ dalla celerità fagocitante dello “show businnes” televisivo…..ne’ tampoco dalla brutalità ( sovente arrogante e triviale ) del web.

Quel mezzo e’ la “penna”…e l’arte di guidarlo nasce dal cervello e dalla sensibilita’ del conducente.

Ciao Peppino…

La tua dialettica , raffinata e figlia di una cultura vera…non forzata….., avrebbe sepolto sotto una coltre di ironizzanti figure retoriche il “Mancini uterino” dei giorni scorsi…o il Ferrero al solito farneticante del dopo Samp Napoli.

Goditi il tuo Napoli dall’azzurro del Cielo !

Ora che anche Tu puoi finalmente ” conoscer la SUPREMA VERITA’ “….

e saper se e’ vero che il Signore tinse d’azzurro questo globo terraqueo… perche’ invaghito della sua creatura più bella, e nel contempo più meravigliosamente imperfetta, ….: NAPOLI

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