Cultura

La scrittura “fotografata” da Paoli racconta la bellezza di un luogo dove “le tracce dell’umanità si perdono e la natura, indisturbata, trionfa”

“Fotografie in cui i vivi e i morti sono ugualmente presenti. Fotografie per ricordarci che i morti sono solo i vivi di un altro tempo” . Una frase questa profetizzata da Michael Cunningham e fa da contraltare a Hallelujah Toscana , ovvero  il libro del fotografo Marco Paoli con poesie di Alba Donati e una introduzione dello scrittore premio Pulitzer Michael Cunningham.

Le emozionanti  immagini in bianco e nero del fotografo fiorentino ci immergono nella bellezza di una regione diversa, che ha ben poco a che fare con l’immagginario che ognuno di noi depone  della Toscana. Sfogliando, pagina dopo pagina,  le poesie di Alba Donati, e andando in mete   più conosciute della regione e dall’iconografia classica conosciuta in tutto il mondo, le fotografie di Hallelujah Toscana si muovono in una dimensione parallela, suggestiva e romantica ma anche dolorosa e misteriosa.

Dopo aver tanto girato  in giro per il mondo, Marco Paoli ha voluto allinearsi  con la terra in cui è nato, cresciuto e ritornato. Un ritorno alle origini in una Toscana contraddittoria, antica e contemporanea, luminosa e buia, sacra e profana allo stesso tempo, in un gioco dialettico di equilibri che onora e trascende insieme il trascorrere del tempo. E in una Toscana fatta di sole, di eterna bellezza.

La’autore a tal proposito spiega che: “In questo viaggio sono andato a cercare proprio le sfumature e contraddizioni della bellezza toscana, quella bellezza fuori dall’icono¬grafia classica conosciuta in tutto il mondo. Ho ritrovato la meraviglia, lo splendore nascosto ai più; ma ho visto e sofferto anche l’abbando¬no in tutta la sua potenza. Gloriosi passati sepolti e dimenticati; rovine, resti, splendidi edifici dismessi e lasciati a loro stessi. Dove le tracce dell’umanità si perdono e la natura, indisturbata, trionfa”.

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